I racconti di medici e infermieri impegnati da mesi nelle terapie intensive italiane. «Adesso che l’emergenza è finita, per noi è peggio»
Tre mesi dopo lo scoppio dell’epidemia di coronavirus in Italia, i medici e gli infermieri delle terapie intensive dei nostri ospedali sono ancora in piena emergenza. La loro personale battaglia contro il covid-19 è ancora forte e profonda.
Parte dalle loro sensazioni, si perde nei ricordi che non passeranno mai dei giorni vissuti nel disperato tentativo di salvare il maggior numero di vite possibile, diventa ferita negli incubi notturni, negli attacchi di ansia, nella sensazione di malessere che non se ne va.
E che molti di loro hanno raccontato alla Bbc.
«Sono più irritabile», spiega Paolo Miranda, infermiere della terapia intensiva di Cremona. «Mi arrabbio facilmente e sono propenso alle discussioni». Per documentare ciò che sta vivendo, Paolo Miranda da alcune settimane ha iniziato a scattare foto all’interno del reparto in cui lavora. «Non voglio dimenticare quello che ci è successo. Presto sarà storia».
Mentre in Italia si passa lentamente dalla fase dell’emergenza a quella di convivenza con il virus, per molti medici e infermieri l’emergenza è continua. «Ci sentiamo circondati dall’oscurità», continua Miranda. «È come se fossimo pieni di ferite. Portiamo tutto ciò che abbiamo visto dentro di noi».
Adesso che il Paese cerca di tornare alla normalità, che gli ospedali non sono più sovraccarichi, il personale medico in prima linea fino a pochi giorni fa, ha il tempo di fermarsi a pensare. «Le cose sono molto più difficili ora che durante la crisi», racconta l’infermiera Monica Mariotti. «Avevamo un nemico da combattere. Ora che ho tempo di riflettere, mi sento così persa, senza meta».
E lo stress accumulato nei mesi appena passati si sta trasformando in insonnia, incubi notturni, ansia. «Ho insonnia e incubi. Mi sveglio dieci volte ogni notte con il cuore che batte e senza fiato».
Tutte le energie che prima erano alimentate dall’adrenalina costante, ora sembrano svanire. Come accade ad Elisa Pizzera che racconta di sentirsi esausta e trascorrere spesso il suo giorno libero seduta sul divano. Circa il 70 per cento dei medici e infermieri che hanno affrontato l’emergenza covid-19 in questi mesi, soffre di burnout: stress, ansia, nervosismo. «Non sono più sicura di voler fare l’infermiera», spiega Martina Benedetti. «Ho visto morire più persone negli ultimi due mesi che negli ultimi sei anni».
Redazione
Fonte
Vanityfair. It