Con l’espressione “promozione della salute” si intende il processo che conferisce agli individui i mezzi e le conoscenze per avere un maggior controllo sul loro livello di salute, oltre che migliorarlo.
Ed è proprio seguendo questo principio che la commissione parlamentare dell’Andalusia, a partire dall’anno scolastico 2017-2018, ha introdotto la figura dell’infermiere scolastico riconoscendone di fatto il ruolo di promotore della salute.
La prevenzione è l’obiettivo primario del sistema sanitario spagnolo, per questo motivo il compito principale dell’infermiere scolastico sarà quello di portare avanti campagne e progetti a favore della salute, effettuando anche promozione ed educazione all’interno delle scuole.
La deputata spagnola Marta Escrivà è sostenitrice di questa “nuova” figura sanitaria in grado di portare avanti il progetto globale di salute dei bambini, realizzare campagne di prevenzione e sensibilizzazione alle sane abitudini; ovvero gestire e realizzare progetti di promozione di stili di vita sani e di prevenzione rispetto ad:
alimentazione,
abuso di alcool, attività motoria,
educazione all’affettività e sessualità.
L’ infermiere scolastico è inoltre fondamentale per la gestione degli studenti affetti da malattie croniche (ad esempio asma, allergie e diabete) che non può essere demandata alle insegnanti, anche perché non hanno formazione in ambito sanitario.
Avere un professionista infermiere a scuola garantisce il rispetto dei diritti di tutela alla salute e diritto allo studio; trasmette una maggiore sicurezza ai genitori che vedono preso in carico globalmente il proprio figlio e si riduce l’assenteismo dovuto alla somministrazione delle terapie.
Anche all’interno delle scuole americane vi è la figura dello School Nurse che è responsabile della salute degli studenti iscritti presso l’istituto scolastico dove svolge il suo lavoro. Si occupa di garantire prestazioni di primo soccorso, effettua test di screening e indirizza gli studenti verso medici specialisti in caso di sospetto di patologie. Può inoltre somministrare farmaci che gli studenti devono assumere nell’orario scolastico ed è responsabile della segnalazione di abusi su minori e maltrattamenti in famiglia, oltre che garantire il supporto psicologico agli studenti.
Per quanto riguarda l’Italia invece, la newsletter “Infermieri.Roma.news” a cura dell’OPI – Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma riporta la proposta del 2010 della radicale Emma Bonino che prevedeva di rendere obbligatoria la presenza nelle scuole degli infermieri – richiesta però mai accolta.
Un triste fatto di cronaca, riportato su “La Repubblica” il 19 marzo 2013 a Napoli, ha riportato l’attenzione sulla necessità di un infermiere scolastico all’interno delle scuole italiane: Patrizio, bambino di 5 anni, si soffoca durante l’ora del pranzo nella mensa scolastica a causa di un pezzo di mozzarella mal deglutita. Nonostante la presenza di assistenti ed inservienti della mensa, nessuno è stato in grado di intervenire adeguatamente. La presenza di un infermiere in grado di affrontare eventuali emergenze, fornendo assistenza di primo soccorso, sarebbe stata fondamentale in quanto avrebbe potuto tentare di liberare le vie aeree praticando la manovra di Heimlich.
Dall’esigenza dei cittadini italiani, a Ravenna, nel 2015 è nato il progetto “La scuola promotrice di salute”: in quattro istituti di Ravenna (Pardisa, Olivetti, Morigia e Calligari) sono stati inseriti diversi infermieri liberi professionisti che per un anno e mezzo hanno lavorato all’interno delle scuole con 1400 studenti, portando avanti diversi programmi di educazione e promozione alla salute. Questo progetto è terminato a metà 2017 e al momento non è stato più riproposto nonostante abbia riscosso un notevole successo tra studenti e genitori.
Dai documenti che ho potuto consultare, non ultima la sintesi dell’Osservatorio Civico della Professione Infermieristica – 2018, emerge chiaramente come sia importante la presenza di un infermiere anche all’interno del complesso scolastico in cui esso può fornire assistenza sanitaria agli studenti e al personale, oltre che garantire attività di promozione alla salute; in altri termini, essere il collegamento tra personale scolastico – famiglia e comunità sanitaria.