Protestare funziona. Ci sono Paesi come l’Italia dove non c’è una forte abitudine a scendere in piazza per reclamare i propri diritti, e Paesi in cui invece lo si fa puntualmente, e puntualmente si viene ascoltati: o quasi. È il caso della Francia, dove l’ultima vittoria è quella degli infermieri. Dopo mesi di dure proteste: et voilà, l’intera categoria riceve un sostanziale aumento di stipendio, comunque già molto maggiore della media italiana (dove però nessuno ha protestato). “Questo è un momento storico per il nostro sistema sanitario”, ha commentato il neo-primo ministro Jean Castex. Circa 450 milioni di euro del budget verranno destinati esclusivamente ai sanitari (medici e infermieri) del servizio pubblico.
Il confronto con l’Europa
Secondo il sito di settore Nurse 24, “in Italia un infermiere guadagna mediamente 30.631 euro lordi l’anno, contro i 34.204 della Francia, i 35.489 della Spagna, gli oltre 41mila della Germania e i 50mila e passa dell’Irlanda. Chi se la passa meglio? Il Lussemburgo, che stipendia i suoi infermieri con 83.274 euro l’anno. Ma anche i Paesi Bassi si difendono bene: 53.297 euro l’anno. Gli ultimi dati dell’Ocse evidenziano una forte disomogeneità tra gli stipendi di infermieri e medici in Europa e fanno dell’Italia il fanalino di coda dell’area europea”.
183 euro in più al mese
L’accordo raggiunto porta in tasca agli infermieri circa 183 euro al mese in più, per un totale di 8 miliardi di euro. Dopo gli sforzi nell’affrontare l’emergenza coronavirus, in tutto il mondo infermieri e dottori sono stati chiamati eroi e più o meno ovunque hanno chiesto che questo riconoscimento divenisse reale. Solo la Francia ce l’ha fatta e la sua lotta sociale continua ad essere un esempio e uno sprone per tutti gli altri. Soprattutto per noi.
Ma la protesta continua
Tanto per capirci, non paghi, alcuni sindacati hanno comunque indetto nel pomeriggio una nuova manifestazione per ribadire una serie di rivendicazioni e dire che l’accordo di settore non è sufficiente. Chapeau