Prima eroi, poi beffati.
Questo, in sintesi, il senso degli emendamenti “beffa” nei confronti degli infermieri, segnalati in parlamento nell’ambito della legge di Bilancio 2021.
Emendamenti che non riconoscono il valore della professionalità e dei sacrifici degli infermieri.
Un ritorno al passato, quando in tempi ormai lontani si distribuiva ogni risorsa a pioggia per non scontentare nessuno, non riconoscendo nessun merito guadagnato sul campo o legato ad anni di esperienza in settori e situazioni in cui nessun altro si è mai cimentato.
Questo invece è ciò che fanno alcuni emendamenti presentati alla legge di Bilancio 2021 – in particolare il 74.17 che cancella l’indennità degli infermieri in favore di un calderone unico per tutti – smontando e snaturando il senso dell’indennità di specificità infermieristica che vuol dire prima di tutto riconoscere agli infermieri la professionalità dimostrata e che stanno dimostrando h24 nella pandemia e nell’assistenza continua ai pazienti non Covid, per ridurla a una questione economica, utilizzando come bancomat le cifre stanziate e riducendo tutto a pochi spiccioli per ciascuno, nel nome di una generalizzazione non più meritocratica, ma semplicemente alla ricerca di consensi.
Una scelta che va nella direzione opposta a quella delineata dallo stesso Governo con il varo della Legge di Bilancio.
Il Governo, infatti, ha optato nel riconoscere simbolicamente agli infermieri il valore che hanno sempre dimostrato, anche se è stato agli occhi di tutti più evidente in questi mesi. Chiediamo dunque che si distinguano le indennità per tipologia di personale in base al contributo peculiare di ciascuno. Non cancelliamo il valore e il sacrificio gli infermieri, che presto saranno chiamati anche a essere la spina dorsale della campagna di vaccinazione anti-Covid.
È questo, infatti, lo spirito con cui sin dall’inizio questa Federazione ha condiviso con il ministro della Salute Roberto Speranza e il viceministro Pierpaolo Sileri la norma che poi è stata recepita da tutto il Governo e introdotta nella legge di Bilancio 2021 all’art. 74.
Va bene il riconoscimento a tutte le professioni di un premio sottoforma di incrementi contrattuali in linea con il resto d’Europa, ma senza toccare l’indennità di specificità infermieristica nella sua declinazione iniziale prevista nella legge di Bilancio che ha tutt’altro significato.
Non si può annacquare professionalità che hanno caratteristiche, funzioni e ruoli diversi e sicuramente a 360° rispetto ai pazienti, ai cittadini e alle altre professioni.
Tutto questo il ministro e il viceministro della Salute lo sanno e non possiamo credere – e lo respingiamo con forza – che tutto si appiattisca in Parlamento, dove invece si dovrebbe valorizzare di più e premiare chi finora è stato messo invece in secondo piano nonostante gli oltre 30mila contagi e 59 decessi sul lavoro, che gli infermieri contano fino a oggi tra i colleghi. Numeri, questi si, che li caratterizzano e li distinguono da tutti gli altri!
Facciamo appello ai parlamentari, perché si ritirino emendamenti che per oltre 450mila infermieri rappresentato un tuffo in un buio passato, una beffa rispetto al loro impegno, ai risultati raggiunti e a ciò che quotidianamente gli viene chiesto e che i cittadini si aspettano da loro. Al Governo chiediamo di respingerli “senza se e senza ma”.