l’ex presidente della Bce è il nuovo premier del governo Italiano, ha sciolto la riserva e ha comunicato la lista dei suoi ministri. Ecco i profili, uno per uno, dei componenti dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi.
Una squadra di ministri all’insegna dell’unità sociale e delle forze che sosterranno l’azione dell’esecutivo. Un esecutivo scelto da Mario Draghi, come prevedono le prerogative costituzionali, con molti politici. Nessuna mossa frettolosa, tutto studiato nei minimi dettagli per giungere a una squadra di alto profilo consegnata al Quirinale al momento dello scioglimento della riserva. Tutto rispettando la regola del silenzio. Quello di cui si è parlato di più è il superministro della Transizione ecologica, caldeggiato da Grillo e annunciato dalle associazioni ambientaliste, per la svolta green del Paese che fino a qualche anno fa appariva una utopia. Oggi alle 12 la cerimonia del giuramento.
I ministri con e senza portafogli
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In totale l’esecutivo è composto da 23 ministri, di cui otto donne, mentre gli uomini sono 15.
Ministri senza portafoglio
Federico D’Incà (Rapporti col Parlamento)
Vittorio Colao (Innovazione Tecnologica e transizione digitale)
Renato Brunetta (Pubblica Amministrazione)
Maria Stella Gelmini (Affari generali e autonomie)
Mara Carfagna (Sud e coesione territoriale)
Fabiana Dadone (Politiche Giovanili)
Elena Bonetti (Pari opportunità e famiglia)
Erika Stefani (Disabilità)
Massimo Garavaglia (Coordinamento di iniziative nel settore del turismo)
Ministri con portafoglio:
Luigi Di Maio (Esteri)
Luciana Lamorgese (Interno)
Marta Cartabia (Giustizia)
Lorenzo Guerini (Difesa)
Daniele Franco (Economia)
Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico)
Stefano Patuanelli (Agricoltura)
Roberto Cingolani (Transizione ecologica)
Enrico Giovannini (Infrastrutture)
Andrea Orlando (Lavoro)
Patrizio Bianchi (Istruzione)
Cristina Messa (Università e ricerca)
Dario Franceschini (Cultura)
Roberto Speranza (Salute)
Roberto Garofoli è sottosegretario alla Presidenza.
Ecco i profili dei ministri del nuovo governo
Mario Draghi, il premier del “Whatever it takes”
Il neo premier Mario Draghi è considerato l’italiano che ha salvato l’Europa dalla grande crisi del debito sovrano, che a partire dal 2010 aveva messo a rischio la moneta unica europea. Economista, accademico e banchiere, si è formato all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e si è specializzato al Massachusetts Institute of Technology. Docente universitario negli anni novanta è stato direttore generale del ministero del Tesoro. Dopo un breve periodo a Goldman Sachs, è diventato Governatore della Banca d’Italia nel 2005, al posto di Antonio Fazio. Dal 2011 al 2019 è stato presidente della Banca centrale europea. Celebre la sua frase del 2012 “Whatever it takes”, per spiegare che la Bce avrebbe fatto tutto il necessario per preservare l’euro. Dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte, il 3 febbraio 2021 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito l’incarico di formare un governo tecnico-istituzionale.
MINISTRI CON PORTAFOGLIO
Daniele Franco, il dg di Bankitalia con un master in economia all’università di York
Al ministero dell’Economia arriva Daniele Franco, classe 1953, direttore generale di Banca d’Italia dal 1° gennaio 2020. È lui che sostituisce il governatore in caso di assenza o impedimento. Dalla stessa data è anche presidente dell’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Laureato in Scienze politiche all’Università di Padova, ha conseguito un Master in organizzazione aziendale presso il Consorzio universitario di organizzazione aziendale di Padova e un Master in economia presso l’Università di York, in Gran Bretagna. Assunto in Banca d’Italia nel 1979, dal 1994 al 1997 è Consigliere economico presso la Direzione generale degli Affari economici e finanziari della Commissione europea. Dal 2007 al 2011 è Capo del Servizio studi di struttura economica e finanziaria e dal 2011 al 2013 è direttore centrale dell’Area ricerca economica e relazioni internazionali. Dal 20 maggio 2013 al 19 maggio 2019 è Ragioniere generale dello Stato. Vice direttore generale della Banca d’Italia dal 20 maggio 2019 al 31 dicembre 2019. Ha tenuto corsi presso le Università di Bergamo e Trieste, l’Università Cattolica di Milano e la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Ha pubblicato libri in materia di spesa pubblica, sistemi di protezione sociale e regole fiscali europee e scritto saggi in materia di politica di bilancio, federalismo fiscale, contabilità generazionale, tassazione delle attività finanziarie e distribuzione dei redditi.
Redazione