La lotta alle INFEZIONI correlate all’assistenza (ICA) al tempo del Sars Covid-19.
Le numerose procedure assistenziali che ogni giorno vengono effettuate sui pazienti ospedalizzati individuano l’infermiere come centro di prevenzione delle INFEZIONI.
L’infermiere nel proprio contesto operativo svolge, oltre alla somministrazione dei farmaci nel corpo umano,anche funzioni di educazione sanitaria, ed è anello di congiunzione tra i diversi professionisti oltre che essere riferimento costante per l’utente.
Il ruolo che lo stesso deve rivestire nell’attività di prevenzione delle ICA é di fondamentale Importanza ed è determinante nel momento in cui ci si pone come obiettivo la capacità di controllare le infezioni intra ed extraospedaliere riuscendo a mantenere le stesse ad un livello ACCETTABILE sia nella quantità (quanti nuovi casi nel tempo, localizzazione, tipologia di pazienti colpiti) che in relazione alla gravità delle infezioni stesse.
Da notare che:
L’attuale carenza di personale infermieristico in Italia è di oltre 100.000 unità (fonte Fnopi). Tale grave carenza organica non permette la possibilità di attuare una buona prevenzione.
La controcultura tutta Italiana caratterizzata dalla promiscuità delle mansioni e la simultanea carenza di personale infermieristico e di supporto,fanno aumentare esponenzialmente tutti i fattori di rischio correlati all’assistenza.
La responsabilità che ne deriva dalla gestione di aspetti importanti quali il controllo delle (ICA), la SOMMINISTRAZIONE dei farmaci, certificazione e validazione dei processi di sterilizzazione, la corretta preparazione dei pazienti e dei materiali per le procedure invasive anche attraverso l’agire del personale di supporto, nonché le responsabilità relative alle corrette cure igieniche da parte del personale ausiliario e l’ oculato impiego delle sostanze antisettiche e disinfettanti, la formazione e l’indirizzo del personale neoassunto e non per ultimo il controllo dell’ asepsi dei parenti visitatori, fanno del professionista infermiere una risorsa necessaria e rilevante nel contenimento delle infezioni.
L’infermiere pertanto non si dovrebbe mai sostituire al personale Oss e mai dovrebbe praticare le cure igieniche, per non incentivare il fenomeno del malpractice e per non invadere così la sfera di autonomia del personale Oss, inconsapevolmente permettendo la riduzione dell’indizione di concorsi per detto personale, ai fini di tutelare la salute pubblica e di riconoscere le mansioni riservate al personale di supporto,come buona pratica assistenziale richiede e come previsto dalla legge Gelli.
Quanto sopra detto si traduce nel punto di forza di un’efficace lotta alla prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza ospedaliera (Ica).
In buona sostanza la lotta alle ICA e al coronavirus inizia sopratutto attraverso un numero adeguato di personale,proseguendo poi con una corretta gestione tecnico organizzativa , passando agli aspetti legati all’autonomia professionale degli infermieri. Quindi, tutto ciò è strettamente connesso e speculare rispetto al problema dell’antibiotico resistenza, dei ricoveri prolungati,, e delle alte percentuali di mortalità.
Alfio Stiro
Infermiere
Redazione NurseNews.Eu