“Apprendiamo da alcune fonti giornalistiche, confermate da dichiarazioni rese pubbliche da alcuni componenti di maggioranza della III Commissione Consiliare della Regione Puglia, della volontà di implementare un corso di formazione per qualificare gli Operatori Socio Sanitari ad attività proprie della professore infermieristica. È una ulteriore scempiaggine sull’argomento, confliggente con l’attuale ordinamento sanitario che assegna al profilo di Operatore Socio Sanitario, in quanto figura di supporto dell’assistenza, attività e mansioni di esclusiva rilevanza Igienico domestico-alberghiero. A nessuno, è consentito dal nostro ordinamento, di svolgere funzioni infermieristiche che sono patrimonio esclusivo di esercizio professionale dallo Stato attribuito in esclusiva agli infermieri”. Lo dichiarano con una nota congiunta gli ordini professionali degli infermieri della Puglia.
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Covid, medici e infermieri di Firenze…
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“Agli Oss – proseguono -, va riconosciuto la specificità delle mansioni di pertinenza definite dalla Provvedimento della Conferenza Stato- Regioni del 22 febbraio 2001 (Accordo tra il Ministero della Sanità, il Ministero della Solidarietà sociale e le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano) e dalla declaratoria del profilo cui al CCNL. che riconosce loro la ‘qualifica’. Si ribadisce che gli OSS, non possono svolgere funzioni infermieristiche in sostituzione degli infermieri né possono attuare, senza la presenza di infermieri, attività semplici a caratura sanitaria loro consentita dall’ordinamento, anche in possesso di ulteriore formazione integrativa poliché incorrerebbero nel reato di esercizio abusivo di professione sanitaria. Altresi la figura dell’OSS con formazione complementare (accordo Stato Regione del 16 gennaio 2003) a tutt’oggi non è disciplinata e integrata nel vigente CCNL del computo sanità e neppure nella vigente normativa concorsuale.
Tanto premesso – concludono -, si insiste nel rinnovare all’Assessore alla Sanità, l’invito a definire consenti ordini delle professioni infermieristiche, nella loro qualità di Enti sussidiari dello Stato, regolatori delle attività infermieristiche, attraverso un tavolo di confronto, modelli di integrazione degli 0SS negli attuali modelli assistenziali e nel regolamenti regionali sugli standard di personale (RSA e altre ) rispettosi dell’attuale ordinamento. Stesso invito é rivolto alla III Commissione consiliare della Puglia per un’audizione chiarificatrice sull’argomento”.