Spesso leggiamo nei giornali:” dopo 10 ore di attessa in triage muore, infermiere a processo…”
Ecco perché Inserire la funzione del fast track nei triage Italiani farebbe diminuire i tempi di attesa e molti errori di valutazione sarebbero evitati, come avviene già nel resto d’Europa.
la funzione di ‘Triage’, ovvero il primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti afferenti al Pronto soccorso, deve essere prevista in ogni dipartimento di emergenza e accettazione dei nostri ospedali (decreto ministeriale n. 76/1992) ed è svolta “da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo protocolli prestabiliti.”
Un’altra risposta operativa ad opera dell’infermiere dopo la valutazione di triage potrebbe essere l’attivazione in autonomia del Fast Track.
Vediamo di cosa si tratta:
Questo modello nasce per fornire una risposta assistenziale alle urgenze minori che si presentano in Pronto soccorso e diminuire i tempi di attesa.
Per far ciò l’infermiere di triage, in autonomia e dopo aver valutato e accertato il bisogno di salute dell’utente, invia quest’ultimo direttamente allo specialista competente qualora presenti un quadro di patologia minore con chiara pertinenza mono-specialistica.
Tali percorsi devono essere previsti da protocolli formalizzati concordati tra i vari servizi coinvolti e validati dalla Direzione ospedaliera, riguardanti tematiche mono-specialistiche; devono inoltre prevedere dei criteri di inclusione ed esclusione dei pazienti.
Per velocizzare ulteriormente questo processo alcuni autori sostengono che sarebbe auspicabile la chiusura dell’episodio di Pronto soccorso direttamente ad opera dello specialista e prevedere il ritorno in Pronto soccorso soltanto dei pazienti che necessitino di un ulteriore percorso diagnostico – terapeutico.
Così come per il modello “See and Treat”, anche per quanto riguarda il Fast Track sono presenti delle linee guida che indirizzano l’operato dell’infermiere per inviare o meno direttamente il paziente all’attenzione dello specialista.
La Regione Veneto ha gia attivato la procedura per quanto concerne l’invio diretto in consulenza dal triage (Allegato A alla DGR n. 1888 del 23 dicembre 2015). Altre regioni hanno previsto l’attivazione di percorsi FT con atti normativi regionali, tra cui la regione Emilia Romagna (DGR n. 1184 del 26 luglio 2010).
Ci auguriamo che altre regioni prendano ad esempio la Regione Veneto e l’Emilia Romagna affinché si migliori la capacità di risposta dei nostri Pronto Soccorsi sopratutto in un periodo di pandemia come quello che l’umanità sta vivendo.
NurseNews. Eu