Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di un’infermiera agrigentina che ha dovuto lasciare la Sicilia per entrare nella sanità pubblica come vincitore di concorso.
Nonostante abbia partecipato alla mobilità per ritornare a casa si vede scavalcata da colleghi stabilizzati che non hanno mai vinto un concorso pubblico.
Ecco la lettrera:
Capita spesso di leggere articoli in cui si denuncia la “carenza di infermieri in Sicilia”; quanto in realtà io credo che il titolo di questi articoli dovrebbe essere piuttosto: “allarme incapacità di assumere personale infermieristico in Sicilia”.
Sono infatti tanti gli infermieri che, come me, una volta laureati, hanno fatto concorsi per essere assunti nella Sanità Pubblica.
Come è noto, però, i concorsi per infermieri in Sicilia sono più unici che rari, dunque io, come molti altri colleghi, ho dovuto fare la valigia e lasciare la mia amata isoletta per andare a lavorare al Nord.
Quel Nord che ci da la possibilità di crescere professionalmente, ma che noi siciliani siamo pronti ad abbandonare una volta formati, pur di tornare a vivere vicino ai nostri cari.
In tanti abbiamo aspettato la mobilità di bacino occidentale e orientale del 2019, vedendola come l’opportunità di tornare a casa.
Bene, ad oggi, anno 2022, tutto è ancora in corso d’opera!
Entrando nel mio caso specifico, sono un’infermiera originaria di Agrigento, che ha partecipato al bando di mobilità sopracitato. I posti banditi per l’ASP di Agrigento erano 7, un numero irrisorio, vista la carenza di personale e considerato il fatto che essa è divisa in 5 distretti ospedalieri (Licata, Canicattì,Ribera, Sciacca ed Agrigento).
Io sono nella graduatoria in sovrannumero, composta da 66 infermieri, una graduatoria che non scorrerà mai, in quanto ad Agrigento, da sempre si sopperisce alla mancanza di personale facendo i famosi avvisi pubblici a cui partecipano quegli infermieri che sperano di essere stabilizzati.
Sì, perché alla fine, politicamente funziona così: “se ti comporti bene avrai i premio finale!”; come dimostratosi con la delibera n. 563 del 25 marzo 2022, dove viene precisato che i posti vacanti allo 01/01/2021 sono n. 482, di cui n. 283 destinati alla stabilizzazione dei precari e n. 199 destinati ai candidati esterni.
Adesso, mi chiedo: perché non dare la possibilità a 66 infermieri che sono in graduatoria di mobilità, di poter tornare nelle loro città? E’ così difficile assumere del personale con esperienza, in una fase storica senza eguali di carenza di personale?
Quando si ha già una graduatoria dalla quale poter attingere?
Nel ringraziare per l’attenzione e speranzosa di ottenere una Vostra gentile risposta alle mie domande, porgo cordiali saluti.
Amato Angelo