Sindacati indignati dalle dichiarazioni di un direttore sanitario Siciliano.
Cosi Salvatore Vaccaro, vicesegretario nazionale del sindacato Nutsind stigmatizza quanto affermato da un direttore di presidio ospedaliero.
Sono destinate a far discutere le dichiarazioni rese da un direttore di presidio ospedaliero e riprese in un post su Facebook da Salvatore Vaccaro, segretario di Nursind Catania, nonché vicesegretario nazionale del sindacato.
“Le manovre rianimatorie relative all’arresto cardiaco sono di competenza medica, e certamente la presenza di uno o due infermieri è importante, ma non fa la differenza per la sopravvivenza del paziente”, sostiene il direttore di presidio.
Dichiarazioni che Vaccaro commenta così: “Non voglio citare l’autore di simili sciocchezze perché gli renderei una fama che non merita. Quello che mi spaventa, invece, è che lo ‘scrittore’ è un direttore di presidio ospedaliero. Ora, come si fa a dare in mano un presidio ospedaliero a uno che scrive queste cose? Può un direttore generale o un direttore sanitario far finta di nulla? Nelle mani di chi è la sanità siciliana? Di una classe dirigente che non ha idea delle più elementari procedure? A voi i commenti e le condivisioni. Io sono rimasto a bocca aperta”.
Inoltre aggiunge:“Per quanto riguarda le procedure di vestizione e svestizione (…) non è previsto il lavaggio delle mani in lavandino”.
Chi esercita la professione infermieristica sa benissimo che si tratta di baggianate ,anche la redazione di NurseNews.eu rimane basita di tali propalazioni non possiamo che condividere l’indignazione Salvatore Vaccaro quando esprime sgomento per il fatto che tali dichiarazioni siano state rese da un dirigente medico, che dovrebbe avere ben chiara l’importanza del ruolo svolto dagli infermieri in caso di arresto cardiaco intraospedaliero ed extraospedaliero. Sono gli infermieri, infatti, i primi a eseguire le manovre rianimatorie, salvando vite umane. E il fatto che sul territorio esistano le cosiddette ambulanze India, a sola componente infermieristica, la dice lunga su come la rianimazione cardio-polmonare non sia di esclusiva competenza medica,ma un atto sanitario condiviso.
Quanto poi al lavaggio delle mani in lavandino, che secondo il direttore di presidio non rientrerebbe tra le procedure Covid in tema di vestizione e svestizione, a voi I commenti.
NurseNews.eu