Roma, 20 ottobre – “In un momento come questo, di grande difficoltà per il SSN e per chi ci lavora ogni giorno, desta una certa sorpresa la presa di posizione, dall’odore vagamente corporativo, di Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed che, invece che occuparsi di cose un po’ più rilevanti per la parte di dirigenza che rappresentano, non trovano di meglio da fare che entrare in fibrillazione per i contenuti della preintesa per il rinnovo del contratto del comparto. Addirittura chiamando in soccorso la Corte dei Conti”. Lo affermano i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Michele Vannini, Marianna Ferruzzi e Salvatore Altieri.
Per i tre dirigenti sindacali, “con il personale stremato da più di due anni di pandemia, con l’esodo dei professionisti, con un problema generalizzato di risorse che mettono a rischio la salvezza stessa del SSN, impedendo di fatto la stabilizzazione dei tanti precari che lavorano per garantire il diritto alla salute, con, non da ultimo, un rinnovo contrattuale da conquistare anche per i dirigenti medici e sanitari, il problema di Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed è la possibile invasione del sacro recinto delle attribuzioni da parte del personale del comparto. Una posizione – precisano – che, in ossequio ad una specie di fordismo sanitario che non ha nulla a che vedere con quello che succede nella realtà di tutti i giorni, oltre a non avere alcuna consistenza di merito è, appunto, principalmente antistorica perché non fa i conti col fatto che, piaccia o meno, l’evoluzione delle professioni (tutte) non si ferma”.
Per questo, proseguono i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “nel nuovo CCNL abbiamo condiviso con le controparti la necessità di costruire un nuovo sistema di classificazione che guardi esplicitamente a una sempre maggiore consonanza degli istituti contrattuali del comparto con quelli previsti nel contratto della dirigenza, peraltro proseguendo un percorso iniziato col precedente contratto nazionale. È la strada giusta, sulla quale insisteremo presentando la piattaforma per il rinnovo del CCNL 2022/2024, occupandoci nel frattempo delle troppe emergenze in atto. Lo faremo – aggiungono Vannini, Ferruzzi e Altieri – a partire dalla manifestazione unitaria del prossimo 29 ottobre ‘Sanità, se non la curi non ti cura’ e dalle rivendicazioni a essa collegate, molte delle quali consonanti a quelle contenute nel recente documento dell’intersindacale medica, convinti come siamo che creare artatamente contrapposizioni classiste fra lavoratrici e lavoratori sia, prim’ancora che un’offesa nei confronti di quello che hanno passato e stanno passando in questi mesi, uno straordinario regalo fatto a coloro che, con obiettivi molto evidenti, coltivano un progetto di consistente indebolimento del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale”, concludono.
Cgl,cisl,Uil