Continua il dibattito all’interno della comunità infermieristica sulla nuova proposta di legge presentata dall’On. De Palma sull’istituzione di una nuova figura professionale. Interviene in merito l’Ordine delle Professioni infermieristiche de La Spezia con un’analisi dettagliata della Pdl
Oggi parliamo della proposta di legge dell’onorevole De Palma sull’assistente per la salute, la nuova figura che dovrebbe, nell’intenzione del politico, produrre alcuni vantaggi: se avete avuta l’occasione di leggere quanto viene proposto, si resta piuttosto perplessi.
L’onorevole propone questioni piuttosto strane, ambigue e certamente – nella migliore delle ipotesi- avremmo sviluppata soprattutto, ed alla ennesima potenza, tutta quella confusione che appare spesso fra le parti, nei ventuno anni di vita del rapporto professionisti sanitari- operatori di supporto.
Ma, rispetto a questa proposta di legge, il testo della Conferenza Stato Regioni del 22.2.2001, che pure non è certo perfetto, e ha favorito in parte queste incertezze, appare come il Vangelo contro un block notes cascato in una pozzanghera.
Continua il dibattito all’interno della comunità infermieristica sulla nuova proposta di legge presentata dall’On. De Palma sull’istituzione di una nuova figura professionale. Interviene in merito l’Ordine delle Professioni infermieristiche de La Spezia con un’analisi dettagliata della Pdl
Oggi parliamo della proposta di legge dell’onorevole De Palma sull’assistente per la salute, la nuova figura che dovrebbe, nell’intenzione del politico, produrre alcuni vantaggi: se avete avuta l’occasione di leggere quanto viene proposto, si resta piuttosto perplessi.
L’onorevole propone questioni piuttosto strane, ambigue e certamente – nella migliore delle ipotesi- avremmo sviluppata soprattutto, ed alla ennesima potenza, tutta quella confusione che appare spesso fra le parti, nei ventuno anni di vita del rapporto professionisti sanitari- operatori di
Ma, rispetto a questa proposta di legge, il testo della Conferenza Stato Regioni del 22.2.2001, che pure non è certo perfetto, e ha favorito in parte queste incertezze, appare come il Vangelo contro un block notes cascato in una pozzanghera.
Da una prima, rapida lettura del testo allegato si evidenziano subito aspetti di palese criticità.
Siamo in sintonia solo con l’incipit del documento, quando il deputato De Palma afferma che ”…serve un univoco ed omogeneo percorso formativo sull’intero territorio nazionale per un innovato profilo professionale”.
Se a questo punto l’onorevole avesse suggerita la …rianimazione della defunta figura dell’infermiere generico, copiando i riferimenti del datato DPR 225 del 1974 – titolo V, peraltro mai abrogato- avrebbe sicuramente fatto cosa più utile alla causa, e soprattutto molto meno ambigua del testo proposto: lo avremmo applaudito e sostenuto.
Ma questa proposta è perfino più confusa (non era semplice, ma l’onorevole ci riesce bene) del testo della Conferenza Stato Regioni citato.
Scriviamo queste righe non per esclusiva difesa corporativa della professione, che peraltro rivendichiamo; ma soprattutto per evitare una ulteriore confusione nei rapporti professionisti sanitari- operatori di supporto.
Per una rapida condivisione, ecco i punti più critici di questa proposta:
Pagina 3: Art 1 comma b): ”svolgere tutte le funzioni infermieristiche di PRIMO LIVELLO”.
Commento: ma quali sarebbero, le funzioni infermieristiche di primo livello?
Pagina 4. Art 3: le aree di attività dell’assistente per la salute.
(Tutto l’articolo 3 è curioso, almeno, perchè indica solo pochi settori). Commento: per quale motivo NON sono citate l’area chirurgica e l’area medica, oltre ad altri settori specialistici? Perché non sono comprese nel progetto che vede una figura, a dire dell’onorevole, indispensabile?
Certo: il comma 1 e) demanda alle Regioni la individuazione di ulteriori aree, ma viste le recenti esperienze di ”fughe in avanti” sul tema ”nuove figure” offerte da alcune Regioni, poi sanzionate da varie sentenze TAR, forse è meglio far chiarezza sin da subito.
Onorevole, mi consenta: prevenire è meglio di curare, dia retta.
Art. 11. Istituzione dell’Ordine professionale.
Mah, sicuramente c’è una straordinaria necessità di un albo professionale per il personale di supporto, viste le tante segnalazioni di titoli farlocchi.
Però, forse è meglio partire da un ”Collegio”, considerando che per decenni a noi professionisti sanitari è stato spiegato che il Collegio era riservato alle professioni diplomate, e l’Ordine alle sole professioni laureate, mentre qui siamo, mi pare, fermi come titolo di accesso alla formazione alla scuola dell’obbligo, o no?
Ma veniamo adesso alla strepitosa natura dell’allegato B, che risulta facilmente frutto di un qualche copia e incolla che solerti collaboratori dell’onorevole hanno composto: leggiamo queste frasi, riferite alla nuova figura
”…identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi…” e, ancora: ”…pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico”..
Scusate, onorevole e tutti i vari stakeholders: ma questo è – parola per parola- il contenuto dell’articolo 1, comma 3, punti b) e c) del DM 739 del 14.9.1994, o ”profilo professionale” dell’Infermiere.
Sicuramente gli estensori del testo hanno scritto su Google ‘’infermiere- responsabilità’’, si è aperto il nostro ‘’profilo’’ e hanno deciso che era perfetto per questo personaggio…ma di cosa stiamo parlando?
Non pare, a questo politico, che ci sia già abbastanza confusione in essere OGGI, su questi argomenti affrontati? Vi immaginate in una corsia un infermiere e un assistente di salute che hanno addirittura le stesse responsabilità su chi deve pianificare, gestire e valutare l’intervento infermieristico?
Parafrasando Totò, nel suo viaggio in treno con l’Onorevole Trombetta: ”…ma mi faccia il piacere”!!
Se queste sono le proposte, andiamo bene…
Francesco Falli, Opi La Spezia
Redazio NurseNews.eu
Fonte Nurse Times.it