Nel PNRR, alla Missione 6 “Salute”, erano previste risorse complessive per un 15,63 Miliardi, di cui 7 Miliardi assegnati per le “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” e 8,63 Miliardi per “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale”.
Tali interventi avrebbero essenzialmente l’obiettivo di superare le criticità strutturali del nostro sistema sanitario e le disparità territoriali nell’erogazione dei servizi, realizzare un’adeguata integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali, ridurre i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni.
Il Governo ha ritenuto che alcuni di questi obiettivi fossero difficili da realizzare a causa di una molteplicità di fattori, dal rialzo dei prezzi delle materie prime ed energetiche, legato anche alla crisi energetica e acuita dal conflitto russo-ucraino, ai ritardi nell’affidamento dei lavori contrattualizzati, dalle criticità nelle catene di approvvigionamento delle materie prime alle carenze nella fornitura di attrezzature e nella logistica. L’aumento dei costi di costruzione avrebbe comportato a parità di finanziamenti, un minor numero di strutture realizzabili, per cui secondo il Governo sarebbero problematici l’attuazione di alcuni obiettivi in campo sanitario non solo per le strutture sanitarie (Casa della Comunità, Ospedali della Comunità, Ospedali sicuri e sostenibili), ma anche per i progetti di transizione digitale (quali telemedicina, sostituzione delle grandi apparecchiature, ecc.), richiedendo anche questi lavori edili per la preparazione dei locali.
I TAGLI ALLA SANITÀ IN DETTAGLIO
Diverse e considerevoli le modifiche apportate al comparto sanità, dalla realizzazione dagli Ospedali di Comunità fino agli strumenti di Telemedicina.
Case e Ospedali di Comunità. Il taglio riguarderà soprattutto la realizzazione di nuovi edifici, interventi che, secondo il Governo, verranno comunque poi portati avanti con il ricorso alle risorse nazionali del programma di investimenti in edilizia sanitaria. Riguardo agli Ospedali di Comunità, il Governo ha privilegiato i progetti di ristrutturazione di edifici esistenti.
Sanità a distanza e Telemedicina. Il Governo prevede una riduzione dell’obiettivo di realizzazione delle Centrali operative territoriali (COT), che sono punti di accesso territoriali, fisici e digitali, che facilitano l’orientamento dei cittadini tra i servizi della rete di offerta sociosanitaria e che hanno la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e socioassistenziali. Si differisce anche l’assistenza dei malati in telemedicina.
Digitalizzazione e messa in sicurezza degli Ospedali. Da una parte viene rinviato al 2025 l’obiettivo per l’ammodernamento del parco macchine tecnologico e digitale ospedaliero, dall’altra parte vengono ridotti gli interventi antisismici.
Fascicolo Sanitario Elettronico. Il Governo ha rivisto gli obiettivi puntando all’inserimento primariamente nel fascicolo dei documenti già “nati” in digitale, escludendo dal PNRR gli interventi di digitalizzazione dei documenti cartacei attuali o vecchi. Ricordiamo che il Fascicolo Sanitario elettronico è uno strumento che dovrebbe permettere ai cittadini di avere e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria e ai sanitari di poter garantire un servizio più efficace ed efficiente
LE PREOCCUPAZIONI CHE EMERGONO, GLI IMPEGNI DEL GOVERNO
Se il Piano del Governo di revisione del PNRR viene portato avanti, entro il 2026 ci saranno il 30% in meno della Case della Comunità preventivate e il 25% in meno di Ospedali della Comunità.
Intanto, montano le proteste di Associazioni, comunità, Ordine dei medici, professionisti, Enti locali, che sostengono che la realizzazione delle strutture sanitarie territoriali deve andare di pari passo con l’assunzione di personale per non farle diventare cattedrali vuote ed esortano il Governo a fare qualcosa e dare un segnale positivo ad una categoria, quella dei sanitari, sempre più demotivata e spaesata a causa dell’incertezza sul proprio futuro.
Il Governo ha, però, chiarito che non ci saranno tagli e che quanto non più previsto nel nuovo PNRR verrà recuperato con risorse proprie dello Stato, puntando alla certezza nella realizzazione degli obiettivi. Ciò è stato confermato in Parlamento dal Ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, il quale ha dichiarato che “il coordinamento e il confronto costante con l’Ue sta producendo dei risultati positivi” e che il governo assicura “il finanziamento per tutti gli interventi”, “a dispetto di quanti hanno immaginato scenari catastrofici”.
Noi facciamo affidamento all’impegno del Ministro, ma auspichiamo anche che questo cambiamento non comporti tempi biblici, perché una cosa la pandemia ce l’ha insegnato, ed è che va sviluppata senza remore la medicina territoriale.