ha tuttavia mostrato valori simili alla baseline dopo l’interruzione prolungata di probiotico.
LBS induce modificazioni a livello funzionale
Sono stati poi indagati gli effetti di LBS sul profilo funzionale del microbioma dimostrando come sia in grado di ridurre l’attività di molte vie metaboliche, tra le quali alcune alterate proprio in condizione di sclerosi multipla come ad esempio la via per il metabolismo della porfina e clorofillina o del metano.
L’assetto metabolico ha poi rilevato un aumento nella concentrazione di uracile, adenosina monofosfato, ipoxantina e xantine nei controlli in seguito a LBS mentre nei pazienti con sclerosi multipla a registrare un incremento sono stati i livelli di 2-oxoglutarato abbinati a una diminuzione di 3-idrossivalerato.
L’interruzione del mix di probiotici ha poi determinato una crescita di 3-metil-oxovalerato, citrato, nicotinato e alpha- ketoisovalerato nei soggetti con sclerosi multipla e di 2-oxoglutarato nei controlli.
Effetti sul sistema immunitario periferico ed espressione genica
L’analisi condotta sui livelli di cellule immunitarie periferiche ha evidenziato come, ad esempio, nei pazienti con sclerosi multipla sia incrementata l’espressione dei CD8 e diminuita quella dei linfociti Th1 e Th17 oltre che dei monociti CD14-CD16 in seguito a LBS mentre nei controlli sia diminuita la frequenza di CD4+ IL-10+ T reg dopo la sua interruzione.
È stato inoltre riscontrato un calo dell’espressione dell’allele HLA.DQA1, fattore di rischio per sclerosi multipla, e dei geni pro-infiammatori HLA.DPA1 e IL6ST nei controlli, situazione nuovamente ribaltata in seguito a sospensione del probiotico.
Nei pazienti con sclerosi multipla è stato invece notato un aumento di attività relativa ai geni anti-infiammatori IL-10RA, LILRB2 e CYBB abbinato a un decremento di quelli pro-infiammatori MALT1 e LGALS3.
Come ulteriore passaggio dello studio, sono state approfondite le eventuali correlazioni tra microbioma e cambiamenti dei marcatori immunitari.
Ad esempio, nei controlli, associazione negativa è stata riscontrata tra il biomarcatore CD80 MFI dei monociti e l’abbondanza relativa di Streptococcus NR0 NR624, NR552, 536866 e NR985 mentre nei pazienti con sclerosi multipla tra HLA-DR per le cellule dendritiche e Lactobacillus 316515 e 304724.
Volendo riassumere i molti risultati forniti da questo studio possiamo affermare che:
Il supplemento di LBS è associabile a un arricchimento di taxa normalmente mancanti in condizione di sclerosi multipla oltre che a una diminuzione di quelli caratterizzanti disbiosi;
LBS comporta una minore espressione delle vie metaboliche coinvolte nella sclerosi multipla;
LBS induce cambiamenti nel profilo metabolico, genetico e immunitario periferico con particolare influenza sui livelli di monociti, cellule dendritiche e sulla risposta anti-infiammatoria periferica;
l’interruzione di LBS comporta generalmente un annullamento degli effetti positivi ottenuti con la sua somministrazione.
Nonostante il ristretto numero di soggetti inclusi in questo studio, i dati offrono una valida prospettiva riguardo l’utilità e le potenzialità del probiotico LBS come co-adiuvante ad effetto sinergico nella terapia per sclerosi multipla, da approfondire con ulteriori ricerche anche in relazione alle diverse forme della patologia in questione.
Redazione NurseNews.eu
Fonte microbioma.it