Femminicidio a Roma, in zona Monte Mario. Una donna, un’infermiera di 52 anni, Rossella Nappini, è stata trovata morta nell’androne di un palazzo di via Giuseppe Allievo 61, in zona Monte Mario, lo stesso in cui – stando alle prime informazioni raccolte – viveva con la madre e i due figli.
A lanciare l’allarme, poco prima delle 17, un condomino del palazzo che l’ha ritrovata riversa a terra, in una pozza di sangue. Testimoni hanno riferito di aver sentito, pochi istanti prima, delle grida provenire dal punto del ritrovamento del corpo e un uomo sarebbe stato visto allontanarsi.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che l’infermiera sia stata accoltellata più volte all’addome: diverse infatti le ferite ritrovate sul corpo della 52enne. Sull’omicidio indaga la squadra mobile, con la polizia scientifica attualmente impegnata nei rilievi nel cortile. Presente sul posto la pm della procura di Roma Claudia Alberti che coordina le indagini. La pm Alberti fa parte del gruppo di magistrati della procura che si occupa delle violenze di genere e la presenza conferma come le indagini vadano nella direzione del delitto passionale.
In corso una caccia all’uomo nella zona. In particolare le attenzioni si concentrebbero su un ex compagno, una persona con cui Nappini aveva recentemente intrecciato e poi concluso una relazione.
“Ora ha un volto povera Rossella
Aiuto aiuto basta…
Erano le 17 quando un vicino di casa, e altri, ha sentito le urla di Rossella Nappini da casa e l’ ha trovata colpita da coltellate e ha chiamato subito il 112 ma lei è morta sotto i colpi dell’ ex
EX DI COSA?
Amore?
Faceva l’infermiera al San Filippo Neri, a Roma, e non solamente perché era impegnata anche sul fronte sindacale. Credo lascia due figli. Risale a oltre dieci anni fa, dicembre 2012, le lettere firmate proprio da Rossella Nappini, pubblicate dal settimanale «Oggi». «Aiutateci a salvare il S. Filippo Neri» era l’appello dell’infermiera, che si schierava contro i tagli e la privatizzazione delle strutture sanitarie: «La periferia che si appoggia al S. Filippo rimarrà a guardare il declino di una assistenza pubblica. Tante persone, cittadini paganti (con tasse) si vedranno privati del loro centro d’ascolto e di guarigione d’eccellenza». L’infermiera aveva a cuore la salute di pazienti e il suo lavoro. Si batteva per il risanamento «di un ospedale cattolico che a mio dire – scriveva – dovrebbe essere curato dal suo diretto interessato, il Vaticano. Non basta pregare per risolvere la questione, dimostrate la fede cristiana aiutando il paese. Non dal balcone, in piazza costruendo e non demolendo il privato. Un appello al Papa che dimostri quanto Nostro Signore è andato evangelizzando». Si era rivolta anche all’allora ministro Patroni Griffi: «Rivolgo a lei una preghiera. Ciò che le chiedo è solo di voler istituire una commissione esterna pronta a valutare il sistema aziendale del S. Filippo Neri. Questa richiesta credo possa inglobare il desiderio di tutti coloro che hanno manifestato, di tutti quei cittadini che auspicano una giustizia concreta, nel bene di quel diritto costituzionalmente inalienabile: la salute».
Rossella è stata uccisa, da un omuncolo. Aveva 52 anni. Prendetelo e non lasciatelo libero, è feroce altro che un orso. Anche gli uomini dovrebbero avere paura di certi uomini”
Doriana Goracci
Redazione NurseNews eu