“Se per l’Ausl il medico e l’infermiere del 118 sono la stessa cosa, lo mettano nero su bianco così sarà mia cura deferire i vertici all’Ordine del medici e segnalarli al Ministero della Salute. L’abuso della professione medica è un reato penale”.
Modena:Inizia così la dura replica di Antonio Platis, capogruppo Forza Italia in Provincia, alla nota dell’Ausl che minimizzava il problema della trasformazione di automediche in infermieristiche. “I BLS sono i mezzi con solo i volontari che rappresentano oltre il 50% della flotta del 118. Premesso che a Croce Rossa, Anpas e Misericordia bisogna ‘stendere i tappeti rossi’ per l’abnegazione, la serietà e la generosità, i loro volontari possono effettuare solo le manovre più semplici, fino, ad esempio, ad un massaggio cardiaco in situazioni critiche. Se c’è un forte dolore, banalizzo, dall’ombelico in su, devono allertare un mezzo avanzato o fermarsi al Ps- continua Platis- Poi ci sono le ILS, le auto infermieristica, dove l’infermiere formato può somministrare in determinate e limitate circostanze l’adrenalina ad esempio per uno shock anafilattico o la morfina per dolori acutissimi. Se ad esempio viene fatto al paziente un elettrocardiogramma sul mezzo di soccorso per un sospetto infarto e c’è una improvvisa aritmia, non possono somministrare farmaci se non con consulto medico. Se ad esempio è in corso un ictus ed il paziente vomita con il rischio di bloccare le vie aeree, l’infermiere deve attendere il medico per intubarlo”. “Se vengono fatte cose diverse si incorrere in un abuso della professione medica. Si deve quindi aspettare di portare il paziente o in un PS, o attende l’elisoccorso o l’automedica. Non lo dico io, ma la legge. Se la dottoressa Petrini ha il potere di equiparare le figure del medico e dell’infermiere l’invito nuovamente a comunicarlo ufficialmente”. “Infine ci sono le ALS che sono le ormai rarissime automediche rimaste, che rappresentano i soli mezzi terrestri in Regione Emilia-Romagna dotati di medico- conclude il capogruppo di Forza Italia- La professionalità di ogni figura impegnata nel processo di emergenza urgenza è determinante, ma non interscambiabile o pienamente sostituibile. Con buona pace dei vertici Ausl di Modena e dell’assessore regionale PD Raffale Donini”.
“Una controversia potenziale che rischia di deteriorare i rapporti tra medici e infermieri, riaprendo vecchie dispute che in passato hanno portato a posizioni forti prese dall’Ordine dei Medici di Bologna, che aveva sospeso diversi medici accusati di “collaborazione” con gli infermieri. In quel caso, prevalse il buon senso.
Gli infermieri impegnati nel servizio di emergenza 118 ricevono una formazione specifica e, seguendo protocolli e algoritmi avanzati, garantiscono interventi efficaci ed efficienti per i cittadini. Nessun infermiere ha l’intenzione di sfruttare la professione altrui, allo stesso modo in cui non è giusto sfruttare la loro professionalità senza il giusto riconoscimento economico.”
Redazione