Grazie per il lavoro che fate tutti i giorni vicini agli ammalati.
Siete stati importantissimi negli anni del Covid.🥱
Ora, cari infermieri, abbiamo bisogno d’aiuto. Ci dovete dare una mano sulle liste d’attesa che dobbiamo azzerare entro dicembre di quest’anno”. Cosi il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel suo intervento questa mattina nella sede dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli.
“Nei prossimi giorni – ha annunciato il Governatore – metteremo appunto un progetto obiettivo con gli infermieri che ci aiuti ad abbattere le liste d’attesa e gli screening, soprattutto oncologici, per allargare la prevenzione sul territorio, nei quartieri”. E agli infermieri che gli ricordano che in Campania ne mancano circa diecimila, il Presidente De Luca promette: “Abbiamo un buco di circa 15 mila addetti nella sanità, ma non dipende da noi. Nei prossimi giorni predisporremo una delibera che autorizzi le aziende sanitarie ad andare oltre la soglia prevista dalla legge, utilizzando lo scivolamento delle graduatorie per dare risposte ai cittadini nel più breve tempo possibile”.
Al Governatore la presidente dell’Opi Napoli Teresa Rea ha ribadito la disponibilità degli infermieri per una sanità sempre più vicina ai cittadini, dicendo no ad un servizio diviso tra ricchi e poveri ma chiedendo la giusta valorizzazione della professione, costretta a carichi di lavoro stressanti, aggressioni e demansionamento: “Facciamo tanta formazione per migliorare la nostra preparazione, ma servono modelli organizzativi innovativi per dare il giusto riconoscimento professionale agli infermieri, perché dove mancano l’offerta sanitaria peggiora”.
Sorprendente, ma veritiero: il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso un appello appassionato presso la sede dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli. In questo appello, ha chiesto un ulteriore impegno agli infermieri per affrontare le sfide provocate da una politica inefficace e a breve termine che ha danneggiato il nostro sistema sanitario.
In un contesto in cui l’infermieristica sta vivendo una crisi senza precedenti, con carenze di personale insostenibili, sfruttamento selvaggio, retribuzioni inadeguate, un aumento drastico delle dimissioni volontarie e continue aggressioni, il Governo sembra tentare di risolvere il problema introducendo figure ibride con competenze infermieristiche (pseudo infermieri a basso costo), incrementando il numero dei medici e importando “professionisti” infermieri con una preparazione dubbia dai paesi del terzo mondo. Si chiede agli infermieri di fare un ulteriore ed infinito sforzo, in nome del “bene del paziente”, o forse sarebbe più corretto dire, delle aziende.