Firenze, 15 ottobre 2023 – Da un lato il Nursind che lamenta la mancanza di 5mila infermieri in Toscana, dall’altro l’Anaao che prevede un ammanco di almeno 1195 medici specialisti nel 2025. Non si attenua l’allarme per la carenza di personale sanitario, con problematiche estese a tutte le categorie. Per la sola Ausl Toscana Centro, che copre Firenze, Prato e Pistoia, i membri della Rsu di Cgil, Cisl, Uil e Nursind, hanno denunciato la mancanza di oltre 600 professionisti: 140 infermieri, 250 Oss, 13 ostetriche, 230 fra tecnici e amministrativi.
«In questo caso – hanno spiegato – i professionisti si trovano, ma non vengono fatte le assunzioni”. Cause diverse (inclusa l’errata programmazione delle borse di specializzazione), ma stesso risultato per i medici. Secondo uno studio di Anaao Assomed, sindacato di medici e dirigenti sanitari, analizzando il periodo 2018-2025 e confrontando i dottori andati in pensione con i neo specialisti in ingresso si avrà in Toscana un bilancio negativo di 1793 unità. Le carenze principali riguarderanno l’emergenza-urgenza con 344 medici in meno, la cardiologia con 99, ginecologia e ostetricia con 96, chirurgia generale con 104, anestesia e rianimazione con 160, medicina interna con 202, ortopedia con 82, pediatria con 329, radiodiagnostica con 127.
«I dati sono di qualche tempo fa ma sempre attuali – spiega Gerardo Anastasio, segretario regionale Anaao -. Anche da un confronto tra i fabbisogni dichiarati dalla Regione e la previsione di pensionamenti appare sottostimata la richiesta di specialisti in anestesia e rianimazione (-105), chirurgia generale (-86), ginecologia e ostetricia (-86), emergenza-urgenza (-344), medicina interna (-119), pediatria (-89), radiodiagnostica (-89). Sovrastimata invece quella per ematologia (+31), geriatria (+65) e igiene (+85). Non sembra dunque che la Toscana esprima un’ottimale fabbisogno, anche considerando il numero assoluto, che se esaudito dal Miur, porterebbe comunque a un ammanco di 1.195 medici specialisti al 2025″.
Altro tasto dolente: guardie mediche e medici di famiglia. Nel primo caso, i titolari a tempo indeterminato sono pochissimi e quasi tutti i posti vengono coperti da neolaureati e specializzandi con contratti a termine. E il lavoro non attrae: in un recente bando della Toscana Centro, su 189 posti disponibili solo un dottore ha accettato l’incarico. Per la medicina generale, l’anno scorso la Fondazione Gimbe ha stimato in Toscana 143 dottori in meno, ma per i sindacati il dato è pure peggiorato.
“In Toscana circa 200mila cittadini non hanno il medico di medicina generale – ha detto Pasquale D’Onofrio, segretario Fp Cgil Medici Ssn Toscana –. Nel 2022 i medici di famiglia erano 2653 di cui circa 1900 con oltre 27 anni di attività. Si stima che nei prossimi 4-5 anni ci sarà la fuoriuscita del 25% di dottori non compensati da nuovi ingressi, in quanto le borse di studio restano vacanti”. “Nessun toscano è senza medico di famiglia – spiega Alessandro Bonci, segretario Fimmg di Firenze – ma troppi attendono di averne uno definitivo: nel frattempo sono gestiti da colleghi che hanno superato il massimale di assistiti. Serve una riorganizzazione strutturale che parta dalla formazione e che renda nuovamente appetibile la professione.