L’assenza dell’elenco dei candidati idonei per i ruoli dirigenziali sta spingendo i partiti di maggioranza a considerare una breve proroga, al fine di agevolare la conciliazione sui nominativi.
Le probabilità sono molto basse, a meno di eventuali sorprese, rappresenta la possibilità che il governo della Regione Siciliana riesca a completare le nomine dei nuovi manager della sanità entro ottobre. Un problema tecnico è emerso a Palazzo d’Orleans poco prima del weekend, aggiungendo ulteriori sfide al percorso che il presidente Renato Schifani aveva inizialmente pianificato per concludere entro ottobre, evitando così una proroga per i manager attualmente in carica. Questo cammino è già complesso per Schifani, considerando le pressioni dei partiti di maggioranza, compreso il suo stesso partito.
Il dettaglio tecnico riguarda la nomina dei direttori sanitari e amministrativi nelle diverse aziende, che i manager, una volta scelti dalla sfera politica, dovranno selezionare da un elenco regionale di candidati idonei. Questo elenco, a differenza di quello per i quadri manageriali, non è ancora stato compilato e non sarà disponibile prima di novembre. Questo problema, che fino a qualche giorno fa sembrava superabile, sembra ora stia creando una stasi sul fronte amministrativo. Per allineare le scadenze e le nomine, durante l’ultima seduta di giunta convocata venerdì scorso per discutere dei collegamenti con le isole minori, sembra che le forze politiche abbiano concordato di attendere la graduatoria in corso d’opera prima di procedere con le nomine dei manager.
Nel Giornale di Sicilia del 22 ottobre 2023, si discute dell’ultimo ostacolo che si è presentato per i manager della sanità in Sicilia, riguardo alle nomine. Le probabilità di completare queste nomine entro ottobre sono estremamente basse, a meno di colpi di scena. Un aspetto tecnico che sta causando ritardi riguarda la mancanza dell’elenco dei candidati idonei per le posizioni dirigenziali. Questa situazione sta offrendo ai partiti di maggioranza l’opportunità di richiedere una breve proroga al fine di agevolare l’accordo sulle nomine.
Questo ostacolo coinvolge la selezione dei direttori sanitari e amministrativi nelle aziende, i quali dovrebbero essere nominati dai manager stessi una volta scelti dalla sfera politica. Tuttavia, l’elenco regionale di candidati idonei, necessario per questo processo, non è ancora stato creato e non sarà disponibile prima di novembre. Inizialmente, sembrava un problema superabile, ma ora si presenta come un ostacolo amministrativo che rallenta il processo. Per coordinare meglio le scadenze e le nomine, le forze politiche hanno deciso di attendere la graduatoria in corso prima di procedere con le nomine dei manager. Questo è un tentativo di evitare una situazione in cui i dirigenti non possono selezionare i capi amministrativi e sanitari, creando un vuoto di incarichi. Tuttavia, sembra che, non ufficialmente, l’obiettivo sia guadagnare tempo e ridurre la tensione all’interno della maggioranza con una proroga temporanea per i manager attuali, cercando di risolvere questa complicata situazione.
In sintesi, c’è un’opportunità che alcuni partiti stanno cercando di sfruttare immediatamente. Renato Schifani, in un’intervista al Giornale di Sicilia, ha lasciato una finestra aperta per concludere il processo entro ottobre, ma ha riconosciuto che ogni giorno che passa rende più difficile raggiungere questo obiettivo. Le probabilità di farlo rimangono molto basse. Il problema principale riguarda gli scontri e le divergenze di opinione su come assegnare i 18 posti disponibili, soprattutto con il partito Fratelli d’Italia (FdI) che potrebbe cercare di ottenere più poltrone o incarichi più influenti, sottolineando che i membri di Forza Italia (FI) già hanno ottenuto ruoli di rilievo nell’assessorato alla Salute.
Mentre i meloniani discuteranno di questo tema in incontri a Caltanissetta e Catania, c’è una lotta per stabilire quali posizioni debbano essere assegnate a ciascuna area geografica. In particolare, Siracusa e Messina sono posizioni ambite, insieme ad Enna, che è un obiettivo anche per gli autonomisti. Questi ultimi, dopo la collaborazione tra Lombardo e Salvini nelle elezioni europee, chiedono almeno tre posizioni, una richiesta fondamentale sia per Forza Italia che per la Democrazia Cristiana di Cuffaro, che punta soprattutto sull’Asp di Agrigento.
Oltre alle questioni territoriali, rimane in sospeso il dilemma sulla selezione dei candidati. Schifani dovrà scegliere tra i 49 candidati “maggiormente” idonei elencati la scorsa estate o seguire l’indicazione della Commissione Salute all’Ars e considerare tutti i candidati iscritti all’albo nazionale. La prima opzione sembra la più probabile e potrebbe generare tensioni con quei deputati di maggioranza che sperano ancora di vedere selezionati candidati da loro preferiti dalla lista dei “semplicemente” idonei.
Fonte
Giornale di Sicilia