La carenza di personale è così critica che persino l’indisponibilità improvvisa di un operatore costringe i colleghi a turni estenuanti. Questa situazione riguarda il pronto soccorso dell’ospedale “Santissimo Gonfalone” di Monterotondo.
La gravità del problema è stata segnalata da Dimitri Cecchinelli, Segretario Territoriale della Cisl Funzione Pubblica, Francesco Antonelli, Coordinatore Cisl FP della Asl Roma 5, e Luca de Pinto, Delegato Sindacale Monterotondo. Martedì 17 ottobre, questi dirigenti sindacali hanno nuovamente portato la situazione all’attenzione del Direttore Generale della Asl di Tivoli, Giorgio Giulio Santonocito, del Direttore Sanitario Vicario Aziendale, Franco Cortelessa, della Direttrice Sanitaria dell’ospedale di Monterotondo, Paola Calvaresi, e di Luigia Carboni del Dipartimento Professioni sanitarie, insieme a Sabrina Moglioni, Responsabile dell’Ufficio PST del “Santissimo Gonfalone”.
Nella nota Cecchinelli, Antonelli e de Pinto denunciano soltanto l’ultimo episodio avvenuto nella giornata di domenica scorsa 15 ottobre.
“Il personale in turno pomeridiano (3 infermieri di cui uno di lunga) in servizio presso il Pronto Soccorso viene informato della comunicazione di malattia di uno dei tre colleghi del turno notturno – scrivono i tre sindacalisti – Di conseguenza la copertura del turno scoperto, in relazione alla grave carenza di personale già segnalata nella nota precedente, diventa un problema di difficile soluzione se non attraverso il raddoppio di turnazioni che arrivano alle 17 ore consecutive di servizio”.
Nella loro nota, i dirigenti sindacali della Cisl Funzione Pubblica hanno sollecitato con urgenza i dirigenti dell’Azienda Sanitaria Locale a assegnare almeno altre tre unità infermieristiche disponibili per turni di 24 ore al giorno. Questo intervento è cruciale per prevenire il ripetersi di gravi problemi contrattuali.
“E’ evidente – sottolineano ancora Cecchinelli, Antonelli e de Pinto – che questa grave carenza di personale va a minare la stabilità dei servizi ospedalieri di assistenza ai pazienti, tanto più in servizi delicati come quello del Pronto Soccorso nel quale la lucidità e la prontezza derivante da un necessario recupero psicofisico del personale risultano dirimenti per l’incolumità dei pazienti stessi”.
“Vi facciamo notare – concludono i rappresentanti Cisl FP – che nel pronto soccorso di Monterotondo non è istituito il servizio di reperibilità o di pronta disponibilità, altra incongruenza in relazione al PEIMAF, il Piano interno iper afflusso feriti, che questa Azienda sta proponendo come elemento strutturato di sistema”.