L’ingresso in servizio era stato bloccato dal Crite. Il dg veneto Annicchiarico: «Assumeremo il personale necessario»
La Regione ha stanziato ulteriori 20 milioni di euro per permettere alle aziende sanitarie e ospedaliere di assumere il personale vincitore dei concorsi banditi da Azienda Zero quest’anno. Di conseguenza, il tetto di spesa massimo per il personale sanitario è stato aumentato da 3.158.309 a 3.178.431 euro, come stabilito nel decreto dirigenziale regionale del 5 ottobre scorso.
Questa decisione era imprescindibile per risolvere una situazione paradossale: nonostante il Veneto avesse bisogno di 3.500 medici, aveva bandito concorsi senza che tutti i medici e gli infermieri vincitori dei bandi di Azienda Zero potessero essere impiegati.
A questi vincitori dei concorsi non era stato richiesto di iniziare a lavorare, poiché alcune aziende sanitarie regionali avevano già superato il limite di spesa previsto nei loro bilanci. Di conseguenza, la Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia (Crite) aveva messo in pausa le assunzioni.
«Ora abbiamo elevato il tetto di spesa» fa sapere Lanzarin, passando quindi la palla alle singole aziende, che adesso potranno assumere il personale idoneo – o, persino, vincitore dei concorsi – ma non nominato. Si pensi che, a fronte dei 1.023 posti messi a bando nel 2023 da Azienda Zero per l’assunzione di dirigenti medici, sono soltanto 300 i professionisti risultati vincitori, e che quindi possono essere assunti.
A questi bisogna aggiungere gli specializzandi idonei, che potranno comunque essere assunti, pur non alla stregua degli specialisti.
«A quanti dicono che non facciamo niente per la sanità o che ci mancano medici, rispondo che negli ultimi dieci anni ne abbiamo persi solo ventuno» ha detto ieri il presidente Luca Zaia. D’altro canto, bisogna considerare che sono aumentati nettamente i contratti a tempo determinato, passati da 279 a 455, e quindi quasi raddoppiati in dieci anni. In tutto il Veneto, i dottori assunti dalla sanità pubblica sono 7.860. «Se avessimo più medici, potremmo correre di più. Ma per questo bisogna cambiare le regole» ha aggiunto il presidente, alludendo a una sua richiesta storica: l’eliminazione del numero chiuso per accedere al corso di Medicina. È migliore la situazione nel comparto.
«La differenza tra assunzioni e cessazioni, negli ultimi dieci anni, è favorevole di 2 mila operatori» fa sapere Lanzarin, «Siamo stati costretti a bloccare alcune prese di servizio, per agevolare le case di riposo, in grave carenza di personale». Un ulteriore stop, in aggiunta a quello deciso dalla Crite. Ma adesso le assunzioni potrebbero ricominciare.