Il racconto del ragazzo di 26 anni: “Ho sollevato una cassa mentre lavoravo in albergo. In pronto soccorso per oltre 6 ore con dolori lancinanti. Hanno sottovalutato il mio problema” .
Rimini, 21 agosto 2024 – Una notte intera trascorsa al pronto soccorso in preda a quelli che lui ha descritto come “dolori atroci e insopportabili”. Una notte che, infine, dopo “una lunghissima attesa”, lo ha visto finire sotto i ferri per essere sottoposto a una orchiectomia, una delicata operazione chirurgica d’urgenza conclusasi con l’asportazione del testicolo destro. Questa la situazione in cui si trova ora un 26enne riminese che lavora come cameriere in hotel. Insieme al padre, ha presentato un esposto alla Direzione sanitaria e si dice pronto “a ricorrere alle vie legali per avere giustizia dopo quello che mi è successo”. Il 26enne è infatti convinto che il suo caso non sia “stato gestito nel migliore dei modi da parte dei sanitari interessati, in particolar modo nella fase di diagnosi e assegnazione dei codici di priorità e rivalutazione nonché in quella antecedente l’intervento”. Per questo motivo padre e figlio si sono affidati all’avvocato Luca Greco assegandogli il compito di formalizzare una querela ritenendo “che le lesioni patite si sarebbero potute evitare a fronte di un tempestivo intervento sanitario”.
Questa almeno è la convinzione del 26enne dei suoi familiari, ma la circostanza naturalmente dovrà ora essere oggetto di un’attenta valutazione per comprendere se gli operatori sanitari abbiano effettivamente rispettato tutti i protocolli previsti e se sussistano o meno i prespposti per dare seguito ad un’eventuale azione legale. Di certo il 26enne si dice “estremamente provato da questa vicenda dalla quale ancora fatico a riprendermi e con la quale purtroppo saròcostretto a fare i conti ancora a lungo”.
“Tutto è cominciato il 6 agosto scorso – racconta il 26enne – verso la fine della giornata, grosso modo alle 20.30, ho iniziato a provare un forte dolore inguinale sul lato destro. Dolore che ho ricollegato a uno sforzo fatto circa un’ora prima quando ho sollevato un cartone di succhi di frutta. Dopo essermi consultato con il titolare, ho chiamato mia madre per farmi venire a prendere. Giunto a casa, ho contattato la guardia medica che mi ha invitato a prendere un anti infiammatorio e, qualora il dolore persistesse, a recarmi al pronto soccorso”. Il male in effetti ha continuato a non dargli tregua e così padre e figlio si presentano al pronto soccorso di Rimini verso le 22 “rappresentando immediatamente l’urgenza del caso”. Verso le 22.15 “sono stato preso in carico dai sanitari del Triage, che mi hanno assegnato il codice di priorità verde” per via di una torsione testicolare. Padre e figlio descrivono le ore successive come un vero e proprio “calvario” con il ragazzo “in preda a dolori lancinanti” e costretto “a recarsi in bagno per vomitare”.
Alle 2.26 “mi è stato fatto il prelievo venoso” mentre alle 4.33 “sono stato sottoposto a visita medica”. Qui, sostiene il 26enne, “il mio quadro clinico è completamente cambiato”. “L’ecografia svolta alle 4.56 ha infatti rivelato una situazione estremamente grave, che ha portato quindi ad un’operazione chirurgica d’urgenza, conclusasi mio malgrado in maniera nefasta ed incredibile” sottolinea il giovane. Che ora è pronto a intraprendere una battaglia legale. “Durante le sei ore di attesa in pronto soccorso – conclude – mio padre ha più volte segnalato la gravità delle mie condizioni, ma il suo grido d’aiuto non è stato ascoltato”.