La sentenza del Tribunale crea un precedente a Milano
Una recente sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano ha creato un importante precedente in materia di infortuni occorsi durante il telelavoro. Questo caso evidenzia le sfide legali associate alle nuove forme di lavoro nell’era post-pandemica.
L’incidente e le prime polemiche
Nel settembre 2020, una doganiera milanese che lavorava da casa a causa della pandemia si è infortunata alla caviglia mentre andava a prendere la figlia a scuola. L’impiegata aveva ottenuto il permesso di assentarsi brevemente durante l’orario di lavoro per questo compito parentale. L’Istituto Nazionale di Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha inizialmente rifiutato di riconoscere l’incidente come infortunio sul lavoro, definendolo un “rischio generico” comune a tutti i cittadini.
La decisione del tribunale
Il Tribunale del Lavoro di Milano ha dato ragione al lavoratore, condannando l’INAIL a pagare un risarcimento di circa 10.000 euro. Questa decisione, sebbene inferiore ai 71.000 euro inizialmente richiesti, rappresenta una vittoria significativa per i diritti dei lavoratori in telelavoro.
Argomenti legali
Il giudice ha sottolineato che la tutela del lavoratore si estende ai momenti in cui esce o rientra nel luogo di lavoro, anche durante le pause o le assenze autorizzate. Il giudice ha ritenuto che queste interruzioni non siano scelte arbitrarie del lavoratore, ma siano giustificate dall’esercizio di diritti personali essenziali.
Implicazioni per il futuro del lavoro
Questa decisione legale costituisce un importante precedente nel contesto del lavoro intelligente, riconoscendo che i confini tra vita professionale e personale stanno diventando sempre più labili. Evidenzia la necessità di adattare le leggi sul lavoro e le politiche assicurative alla realtà del telelavoro e degli orari di lavoro flessibili.
Conclusione
Il caso di Milano segna una svolta nella giurisprudenza italiana in materia di lavoro, e potenzialmente anche oltre. Apre la strada a una ridefinizione delle responsabilità dei datori di lavoro e degli assicuratori nel contesto del telelavoro. Questa decisione potrebbe influenzare le future politiche di telelavoro e le pratiche assicurative, riconoscendo la complessità delle situazioni che i lavoratori moderni si trovano ad affrontare tra lavoro e responsabilità personali.