“Visori di realtà aumentata per intrattenere i bambini durante le procedure mediche e soluzioni di telemedicina per ridurre il tempo di permanenza in reparto: queste sono alcune delle innovazioni nei nuovi ambulatori finanziati da privati all’interno dell’ospedale pubblico.”
Milano – Un visore per immergersi in una realtà aumentata e allontanarsi dalla paura e anche dal dolore durante procedure che spaziano da un prelievo o un accesso venoso a operazioni più invasive, come un’iniezione di penicillina, un’artrocentesi (in sostanza un prelilevo da un’articolazione) o le infiltrazioni, riducendo la sedazione per i pazienti. Che qui sono bambini, o ragazzini sotto i diciott’anni. Ma siamo ad anni luce dai tempi in cui si prestava poca attenzione al dolore dei bambini, cui ad esempio venivano levate le tonsille senza anestesia non solo nell’Ottocento raccontato dai registri antichi in mostra nelle teche del Fatebenefratelli (in cui prima è riportato il mestiere dei genitori del paziente, e poi il motivo per cui è in ospedale), ma pure fino agli anni ’60 del Novecento nel nostro Paese, e in tempi assai più recenti in luoghi più poveri del pianeta.
Siamo a Milano nella “Casa senza dolore”, ossia i nuovi ambulatori pediatrici inaugurati ieri all’ospedale Fatebenefratelli, ristrutturati grazie a fondi privati per renderli a misura di bambino e dotarli di tecnologie all’avanguardia.
Apparecchiature specialistiche di ultima generazione, un ambulatorio di telemedicina e digital health, una sala dedicata alle procedure più complesse. E la “sedazione digitale”: i visori serviranno a distrarre i pazienti pediatrici in varie fasi delle procedure mediche – per ridurre l’ansia prima, per farli rimanere calmi e immobili durante, per gestire dolore e sintomi post-operatori dopo – “permettendo loro di superare, grazie alla realtà virtuale, l’ansia e la paura e consentendo di affrontare piccoli interventi senza sedazione farmacologica – spiega Luca Bernardo, direttore del dipartimento di Medicina dell’infanzia –. Questo approccio rispecchia quella che sarà la medicina del futuro: la gestione della patologia è personalizzata e i processi sono ottimizzati, con un impatto positivo sia su base individuale sia a livello collettivo; e la tecnologia facilita, grazie alla telemedicina, una riduzione delle liste d’attesa”.
“Un progetto ambizioso – sottolinea Maria Grazia Colombo, direttrice generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco cui appartiene l’ospedale –. L’abbiamo chiamato “Casa senza dolore” perché i percorsi sono pensati per cercare di ridurre al minino sia la percezione del dolore, tramite il ricorso alla realtà aumentata, sia la permanenza dei bambini e delle famiglie in ospedale grazie all’utilizzo della telemedicina”. Che, aggiunge il presidente della Regione Attilio Fontana, “è sicuramente il futuro di una sanità oggi troppo concentrata sugli ospedali, che spesso si trovano a far fronte anche a una domanda inappropriata. Cerchiamo di dare risposte sul territorio, più vicine alle necessità dei cittadini”.
Fontana mette l’accento anche sulla “collaborazione tra pubblico e privato”, in particolare tra “la direzione dell’Asst e i professionisti della Casa pediatrica” dell’ospedale pubblico Fatebenefratelli e “l’associazione LiberaMente e Fondazione di Comunità Milano che, con il loro impegno, hanno reso possibile la creazione di spazi accoglienti e all’avanguardia”. “LiberaMente ha la Casa pediatrica nel cuore”, dice Carla De Albertis, presidente del comitato esecutivo dell’organizzazione di volontariato, ringraziando “i privati cittadini e le aziende che ci hanno seguiti con generosità” e hanno sostenuto insieme a Fondazione di Comunità di Milano la realizzazione della Casa senza dolore. “Un progetto concreto – aggiunge il consigliere d’amministrazione della fondazione Franco Aletti – che valorizza la relazione con bambine e bambini in cura e le loro famiglie grazie a strumenti di ultima generazione e spazi adatti e accoglienti”.