A volte in presenza di una ferita, di una piaga o di una lesione si pensa che una medicazione sia una cosa semplice che può essere fatta da parte di personale più o meno professionale. Ma non sempre la procedura seguita è corretta, non si conoscono i materiali da utilizzare in ciascun caso e soprattutto non si pone la giusta attenzione sull’area da medicare per evitare complicazioni. E’ pertanto importante capire qual è il grado di complessità della medicazione o del bendaggio per capire su quale professionista fare affidamento.
Le medicazioni semplici: a cosa servono e a chi competono
Le medicazioni sono necessarie in presenza di unaferita, che può avere originetraumatica, essere causate da una patologia, come ad esempio un’ulcera diabetica, oppure la conseguenza di unintervento chirurgico.
Se lo scopo della medicazione è di proteggere una ferita non complicata da un’infezione o perdita di sostanza, questa si definisce semplice e la ferita normalmente guarisce senza la formazione di tessuto di granulazione. Tipico esempio di medicazione semplice si ha nel caso di una ferita chirurgica non complicata da drenaggi o altro.
La medicazione semplice può essere fatta anche dall’operatore socio sanitario, ma la scelta del materiale da utilizzare e i tempi di applicazione sono di competenza di un medico o di un infermiere.
Nel caso di una medicazione semplice è importante che sia assicurata la pulizia della ferita, che questa non sia esposta all’aria e, nel momento del cambio, bisogna stare attenti ad eventuali arrossamenti o segnali di possibili infezioni. Oltre all’analisi visiva, è importante anche che il paziente sia consapevole di un’eventuale variazione del dolore percepito nell’area della medicazione.
Altre tipologie di medicazione
Oltre a questo primo tipo di medicazione di tipo protettivo, si possono avere:
- Medicazione curativa – Si tratta normalmente di medicazioni complesse,che servono a curare una lesione esistente attraverso l’utilizzo di particolari prodotti. Ne sono esempi le lesioni da pressione e le ulcere croniche che vengono portate a guarigione grazie a prodotti applicati mediante la medicazione;
- Medicazione preventiva – Ha lo scopo di prevenire la lesione, come ad esempio nei casi di lesioni da pressione che possono essere evitate grazie a medicazioni nelle zone maggiormente soggette ad attrito e compressione (ad esempio le sporgenze ossee).
Tutte le medicazioni, in particolare quelle protettive e curative, vengono classificate come semplici o complesse oltre che per la tipologia di lesione anche in funzione della frequenza della sostituzione e delle modalità di applicazione. In tutti i casi è l’infermiere ad essere competente sui tempi e modalità di medicazioni ed è un suo compito valutare quali siano i presidi più adatti tra le diverse tipologie di medicazioni avanzate che si hanno oggi a disposizione. Nel caso ci sia la necessità di curare la ferita con dei medicinali adatti, è il medico che deve dare indicazioni in tal senso.
Da quanto detto, si capisce che la medicazione non è un’attività da prendere alla leggera e che va supervisionata da personale qualificato per evitare che i segnali d’allarme,che il nostro corpo lancia, siano sottovalutati o male interpretati. Rivolgersi al medico per la diagnosi ed all’infermiere per la cura sono passi necessari per evitare di aggravare eventuali ferite e lesioni esistenti.
Fasciature e bendaggi: come e quando farli
I bendaggi sono stati utilizzati inizialmente in campo sportivo negli anni 70 e vengono classificati come semplici o complessi a seconda della sede di applicazione, delle finalità e dei materiali utilizzati. Possono avere diversi scopi:
- la contenzione, per dare stabilità a una o più articolazioni;
- la compressione, per prevenire stravasi ed ematomi e per tamponare eventuali emorragie;
- la protezione, se sono utilizzati per mantenere in sede una medicazione.
L’esecuzione di bendaggi rientra nelle competenze infermieristiche così come la scelta dei materiali da utilizzare. La prescrizione, invece, per particolari tipi di bendaggio è competenza medica.
La riuscita di un bendaggio può essere influenzata dalla tipologia di benda oltre che dalla modalità di esecuzione. Il materiale utilizzato consente differenti gradi di pressione e questa va graduata in maniera adeguata a seconda dello scopo che si desidera ottenere, nel rispetto del miglior comfort per il paziente.
Come per le medicazioni, far svolgere il lavoro ad un professionista è fondamentale per ottenere il miglior risultato possibile. E’ però importante che il paziente tenga sotto controllo alcuni requisiti fondamentali: la capacità del bendaggio di estendersi in modo uniforme, di garantire un gradiente di pressione adeguato dalla periferia al centro ed anche di essere confortevole e tollerata. Inoltre è importante controllare che la parte fasciata non cominci ad emanare cattivi odori.
Volete vedere quali altri servizi sono di competenza dell’infermiere? Leggete la nostra guida ai servizi infermieristici.
E se siete dei professionisti, lasciate un vostro commento per farci conoscere quali sono le procedure che seguite quando vi trovate di fronte ad un bendaggio o ad una medicazione.
Redazione NurseNews.Eu
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