“Se l’Asp di Messina è l’Azienda pilota del territorio perché utilizza la graduatoria del Centro Neurolesi per ingaggiare Operatori Socio-Sanitari? Manca un elenco proprio che possa usufruire dei 138 dipendenti già formati dal 2005 al 2008 e mai riqualificati. Il manager Sirna deve mobilitarsi non con procedure d’urgenza ma attraverso concorsi definitivi o circolari regionali, in grado di offrire lavoro all’organico di appartenenza”. Questo è il sollecito del segretario territoriale della Federazione Sindacati Indipendenti Messina, Giovanni Micali, nei riguardi dell’Asp peloritana che, dallo scorso gennaio, ha incaricato nuovi Oss attingendo da risorse dell’Irccs con l’assenso della Regione per insufficienza di personale
Messina, 23 giugno 2015. “Da 6 mesi, ormai, l’Asp ha tamponato l’urgenza degli Operatori Socio-Sanitari, attingendo alla graduatoria del Centro Neurolesi. Ma esiste un’altra gatta da pelare per incrementare questi livelli occupazionali del settore sanitario: se l’Asp di Messina è l’Azienda pilota del territorio perché utilizza l’elenco di un’altra Amministrazione (nello specifico, l’Irccs), pur avendo avuto la possibilità di riqualificare ben 138 dipendenti (tra ausiliari ed Ota) che hanno svolto corsi dal 2005 al 2008?”. Questo è il vivace sollecito del segretario territoriale della Federazione Sindacati Indipendenti Messina, Giovanni Micali, che pungola il manager Gaetano Sirna a sistemare l’organico di appartenenza in virtù di una preparazione pregressa e riconosciuta, poi bloccata dalla riforma Brunetta (D.l. 150 art. 24).
“Il direttore generale dell’Asp – dichiara Micali – deve mobilitarsi non con procedure cosiddette d’urgenza seguendo norme regionali che consentono di offrire incarichi temporanei a personale qualificato di altre Aziende. Ma deve intervenire attraverso l’espletamento di concorsi pubblici (come recita la riforma Brunetta) o facendosi comunque da portavoce per l’introduzione di nuove circolari regionali. Il Governo siciliano ha messo in moto il meccanismo di fruizione delle risorse umane specializzate come Oss e presenti in altre graduatorie della provincia ma il meccanismo può anche essere spezzato rivisitando le qualifiche di chi è già assunto dall’Asp a tempo indeterminato ed aspetta, da anni, di migliorare la propria carriera”.
“Siamo troppo abituati a vedere, in tutta l’Isola, infermieri demansionati nelle loro attività elettive – palesa il segretario Fsi messinese – che non ci preoccupiamo di potenziare il personale che dovrebbe coadiuvarli a pieno titolo. Ribadiamo che l’Asp ha provveduto a perfezionare oltre un centinaio di dipendenti, a partire da dieci anni fa, nella mansione di operatore socio-sanitario ma si è poi dimenticata o ha indugiato troppo prima di contrattualizzare lo scatto di livello in questa professione, con i relativi vantaggi economici”.
Una volta subentrato l’impedimento di progressione verticale delle unità interne, se non con l’effettuazione dei concorsi pubblici e non oltre il 50% di quelle in servizio, gli apici aziendali avrebbero dovuto trovare una legittima soluzione da prospettare a Palazzo d’Orleans, piuttosto che farsi supplire da disposizioni surrogate, spesso, poco produttive per il nostro contesto lavorativo.
“Sappiamo che il dott. Sirna è disponibile a valutare altre opportunità, come da ultimo incontro la settimana scorsa con i sindacati – riferisce Micali –, per intraprendere nuove selezioni nell’ambito della propria Azienda. Intanto, gli incarichi già affidati dovrebbero essere in scadenza con eventuale orientamento di proroga, anche se l’Amministrazione non si è ancora pronunciata”.
“Infine, vogliamo ricordare gli scandali – afferma il responsabile Fsi – che hanno investito proprio la Sicilia ed anche Messina sul fronte delle scuole o società o presunte tali per la formazione di Oss. Molti di questi impiegati hanno dovuto sopportare di vedere stracciato il loro attestato di qualifica, dopo aver sborsato anche molti soldi per le promesse di reclutamento. Dobbiamo scongiurare sotterfugi e qualifiche facili, sfondando i muri del silenzio e dell’accettazione di chi blocca la burocrazia dei bandi alla Regione e la semplificazione di atti come quello di riqualificare chi è già pronto a ricoprire quel ruolo, con tanto di preparazione convalidata. Interrompiamo il costume del ‘mettere una pezza’ sull’emergenza ed invitiamo l’Asp-Azienda pilota, se ne ha il potere, di costruire graduatorie idonee alla crescita dei suoi dipendenti”.
fonte
http://parcodeinebrodi.blogspot.it/2015/06/asp-messina-perche-utilizzare-la.html