14/07/2015 – Chiesta la rettifica a Il Messaggero che in un articolo dell’11 luglio ha titolato “Infermiere del San Giovanni palpeggia paziente di 80 anni: denunciato”, dove in realtà a compiere l’atto è stato un ausiliario. Pulimeno: “Gli infermieri sono stufi di essere indicati come responsabili di comportamenti infamanti anche quando sono estranei ai fatti”
“E’ come confondere un insegnante con il bidello” scrive la presidente del Collegio Ipasvi di Roma Lia Pulimeno al direttore del quotidiano Il Messaggero per chiedere formalmente la rettifica dell’articolo apparso l’11 luglio scorso con il titolo “Infermiere del San Giovanni palpeggia paziente di 80 anni: denunciato”, dove in realtà a compiere l’atto è stato un ausiliario.
Per di più nel testo il protagonista della vicenda viene definito “un infermiere ausiliario dell’ospedale San Giovanni”, inventando così una figura che non esiste, precisa il Collegio nella richiesta di rettifica.
Pulimeno definisce l’accaduto un “un deprecabile errore che sta suscitando grande imbarazzo e risentimento tra gli infermieri di Roma iscritti al Collegio professionale” e ricorda nella lettera che da quindici anni ormai gli infermieri sono laureati (in base alla Legge 251/2000 – Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica) e che dal 2004 conseguono la laurea specialistica in Infermieristica (5 anni) per poter operare come responsabili esclusivi dell’assistenza sanitaria. Il personale ausiliario, invece, svolge mansioni di supporto all’attività ospedaliera e in nessun caso si occupa dei pazienti. “Non distinguere tra le due figure – aggiunge – è come scambiare l’insegnante con il bidello: inaccettabile per un organo d’informazione importante come quello da Lei diretto”.
La presidente del Collegio di Roma, ha chiesto quindi di “rettificare la notizia in questione per rendere giustizia ai Suoi lettori e scongiurare un ulteriore pestaggio mediatico nei confronti di professionisti che, per come operano ogni giorno al fianco dei più deboli, certamente non lo meritano”.
“Gli infermieri romani – conclude – sono stufi di essere indicati come responsabili di comportamenti infamanti anche quando sono estranei ai fatti”.
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fonte ipasvi .it
Per intenderci, noi infermieri conseguiamo la laurea di primo livello in infermieristica dopo i tre anni, con altri due quella in scienze infermieristiche
Roberto Zanetti scrive:Caro Renato un scnreio e cordiale ringraziamento per il tuo impegno a memoria di cif2 che fu e che e8 la storia dei Martinitt e delle Stelline.Sei un grandissimo esempio di umanite0 che va sottolineato e alimentato per far crescere quella virtf9 che si chiama solidariete0.Un abbraccio Roberto (ex martinitt 1964-1971)