di Manuela Perrone Raccontare il sistema sanitario italiano è intraprendere un viaggio dentro la complessità. Per il numero e la qualità degli attori coinvolti – i pazienti, i medici, gli infermieri e gli altri operatori, il ministero della Salute, le Regioni, le Asl, gli ospedali e il mercato – ma anche per gli interventi che si sono susseguiti negli anni all’insegna di un’unica parola d’ordine: risparmio.
Un tentativo di mettere ordine e di restituire l’evoluzione del Ssn dai tempi d’oro dei rimborsi a piè di lista a quelli magri dell’appropriatezza e dei piani di rientro arriva dal manuale “Materiali per lo studio del sistema sanitario nazionale” (Bologna, Esculapio Editore), pensato per i corsi di laurea delle professioni sanitarie – infermieri, tecnici, fisioterapisti – e scritto da Monica De Angelis, ricercatrice alla facoltà di economia “G. Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche, dove insegna diritto amministrativo e legislazione sanitaria, e presidente dell’Alass (Associazione Latina per l’analisi dei sistemi sanitari).
Articolato in quattro parti e sette capitoli, il volume fotografa i princìpi di base del diritto sanitario, dall’articolo 32 della Costituzione alla riforma del Titolo V, senza dimenticare il metodo della programmazione, i livelli essenziali di assistenza e le modalità di finanziamento. Poi scende nel dettaglio di tre ambiti: il federalismo, la svolta che ha cambiato pelle al Servizio sanitario negli ultimi anni; i controlli, tema spinoso dal quale dipende in ultima analisi il successo della lotta agli sprechi; e un focus dedicato all’organizzazione della sanità nelle Marche, proprio per alimentare un’osmosi con il territorio in cui gli allievi andranno a lavorare dopo la laurea. Nella terza parte il manuale si sofferma sulla giurisprudenza, in particolare su due fronti: la procreazione medicalmente assistita, con l’enorme contenzioso generato dalla legge 40/2004, via via demolita dalle sentenze della Corte costituzionale, e la responsabilità amministrativa degli operatori sanitari, alla luce delle pronunce chiave della Corte dei conti.
L’utilità di un simile tour a 360 gtradi è ben sintetizzata nella presentazione firmata da Giovanni Danieli, segretario onorario della Conferenza permanente delle Classi di laurea delle professioni sanitarie: «In un momento di grande crisi dello Stato sociale, in cui la tutela della salute rappresenta il settore che maggiormente incide sulla spesa dei bilanci pubblici, sempre più soggetti a tagli e a piani di rientro, è indispensabile per lo studente conoscere e capire i meccanismi su cui si basa l’organizzazione sanitaria della quale aspira in futuro a far parte».
Da qui il linguaggio volutamente lineare, da qui le tante finestre esplicative che chiariscono termini e istituti giuridici fondamentali. Da qui anche la sorpresa finale: un nuovo modello di esame scritto, con tanto di fac simile della verifica e software ad hoc, frutto della sperimentazione di una metodologia di apprendimento delle materie giuridiche in facoltà scientifiche, che ha preso le mosse dal progetto “Il giornale in ateneo”, promosso dall’Osservatorio permanente dei Giovani-Editori. Si tratta di una prova in tre parti: dieci domande a risposta multipla, commenti brevi a due tematiche approfondite nel volume e analisi di un articolo di giornale (come esempi sono allegati sei articoli tratti dalle pagine del settimanale Il Sole-24Ore Sanità dedicate alla giurisprudenza). Perché la lettura dell’informazione specializzata può aiutare a saggiare la comprensione dei riferimenti giuridici e, insieme, l’autonomia di giudizio degli studenti. Non è poco.
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