BOLOGNA – Una notte da incubo per medici e infermieri al pronto soccorso del Sant’Orsola.
L’aggressione ai danni dei sanitari si è verificata intorno alle 3 e mezza della notte scorsa, quanto tre clochard si sono presentati in ospedale chiedendo di essere visitati. In realtà per i senza fissa dimora, era una maniera per trascorrere la notte all’interno del pronto soccorso.
Un escamotage che anche in passato è stato utilizzato per stare al caldo di notte.
Tuttavia i tre si sono comportati da attaccabrighe e, non riuscendo a comprendere le ragioni del personale, hanno iniziato a litigare con gli operatori fino alla vera e propria aggressione.
I tre hanno danneggiato e lanciato per aria tutto quello che si sono trovati a portata di mano. Sono volate sedie e attrezzature e a farne le spese sono stati quattro infermieri ed un medico.
Dopo l’intervento delle forze dell’ordine che hanno arrestato i tre, le vittime hanno dovuto fare ricorso alle cure dei colleghi.
Uno di loro ha avuto una prognosi di 20 giorni per la frattura di una caviglia, gli altri hanno riportato contusioni e slogature varie.
Sull’episodio è intervenuto Gaetano Alessi della Cgil: “Esprimiamo viva solidarietà ai lavoratori aggrediti. Come Fp Cgil di Bologna abbiamo incontrato nei giorni scorsi la Dg Chiara Gibertoni sull’argomento delle violenze sugli operatori sanitari, chiediamo che gli impegni assunti vengano immediatamente mantenuti, partendo dalla denuncia dell’azienda ospedaliera agli aggressori per interruzione di pubblico servizio”.
Secondo Alessi “serve un tavolo interaziendale per un progetto ampio di prevenzione, anche culturale, dato che il pronto soccorso è la punta dell’iceberg di una violenza fisica, psicologia e verbale che tocca tutti i reparti”. Il sindacato bacchetta poi anche la città metropolitana: “Non può far finta di niente. Alcune persone, in un sistema integrato socio sanitario che funziona, in pronto soccorso non dovrebbero nemmeno arrivare”.