Cosi nel mese di luglio del 2019 il coordinamento regionale delle professioni infermieristiche rispondevano al governatore della regione Sicilia Nello Musumeci sulle dotazioni organiche degli infermieri.
”coefficienti dotazione organiche inadeguate per la sicurezza dei cittadini.
“I rappresentanti regionali della professione infermieristica ribadiscono:
La priorità assoluta riguarda l’adeguamento delle dotazioni organiche al reale bisogno assistenziale che scaturisce dal mutato contesto epidemiologico e dall’accresciuta complessità dell’assistenza stessa. E’ indispensabile che i vertici istituzionali emanino le nuove line guida e i relativi coefficienti per l’attribuzione delle dotazioni organiche tenendo conto delle criticità rappresentate dal coordinamento a tutela della salute dei cittadini.
“La nostra mission istituzionale, di ente sussidiario dello stato, ci impone di vigilare affinché gli atti aziendali e le nuove dotazioni organiche delle Aziende Sanitarie siciliane garantiscano i LEA attribuendo un rapporto adeguato infermiere paziente in tutte le Unità Operativa”, affermano i rappresentanti degli Infermieri.
Si ritiene fondamentale abolire l’obsoleta definizione di bassa intensità assistenziale in quanto il personale infermieristico delle degenze così definite sopporta un immane carico di lavoro che impone, loro malgrado, di fare delle scelte di priorità assistenziale incrementando le cure mancate e favorendo l’escalation del rischio clinico. In merito agli organici delle strutture private accreditate, addirittura, numericamente inferiori a quelli del pubblico, è stato chiesto di abrogare la legge 39/88 in quanto obsoleta nella forma e nella sostanza.
NurseNews.Eu