Sono circa 3mila i militari dell’Esercito impegnati nell’operazione ‘Strade Sicure’ nelle regioni del Nord Italia e che ora potranno essere utilizzati per fronteggiare l’emergenza coronavirus
Sono circa 3mila i militari dell’Esercito impegnati nell’operazione ‘Strade Sicure’ nelle regioni del Nord Italia e che ora, sulla base delle disposizioni dei prefetti, rimodulandone l’impiego, potranno essere utilizzati per fronteggiare l’emergenza coronavirus alla luce delle nuove misure più stringenti contenute nell’ultimo dpcm in vigore fino al prossimo 3 aprile. Come già nelle scorse settimane, le Forze Armate sono infatti in prima linea con uomini e mezzi.
Proprio i voli dell’Aeronautica militare hanno assicurato, quando l’emergenza era ancora concentrata al di fuori dei nostri confini, il rientro di nostri connazionali bloccati a Wuhan, tra i quali anche il giovane Niccolò, al quale fu per ben due volte impossibile imbarcarsi a causa della febbre e che fu riportato in Italia con un volo in bio-contenimento.
La Difesa ha messo a disposizione anche il proprio personale sanitario, inviando già la scorsa settimana fino a 20 medici e 20 infermieri in Lombardia. Non solo. Sono circa 2200 stanze e circa 6600 i posti letto, distribuiti su tutto il territorio nazionale, resi disponibili dalla Difesa in caso di necessità per i cittadini che debbano eventualmente sottoporsi al periodo di sorveglianza sanitaria.
Ma le Forze Armate sono state a loro volta colpite dall’emergenza sanitaria: ieri il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Salvatore Farina, è risultato positivo al tampone per il Covid 19: “Sto bene, sono in isolamento nel mio alloggio nel rispetto delle direttive emanate dalle autorità governative e dei protocolli sanitari previsti”, ha fatto sapere. Già nelle scorse settimane un militare in servizio a Milano era risultato positivo tanto che era stata necessaria la sorveglianza sanitaria per alcuni colleghi.
Meteoweb