Riportiamo la nota qui di seguito
Ai Direttori Generali
Ai Direttori Sanitari
ASL/ASO
Servizio Sanitario Regionale
E p.c.
Dott. Luigi Genesio Icardi
Assessore alla Tutela della Salute e Sanità
Regione Piemonte
Dott. Mario Raviolo
Coordinatore Unità di Crisi
Regione Piemonte
In applicazione del DECRETO-LEGGE 9 marzo 2020, n. 14. art. 7, i sanitari esposti a pazienti COVID 19 non verranno più posti in quarantena, ma continueranno a lavorare anche se potenzialmente infetti.
E’ prevista la sospensione dal lavoro solo se sintomatici o positivi.
La scrivente Organizzazione Sindacale prende atto di quando scritto dal Legislatore ma non può esimersi dall’esprimere il più assoluto dissenso rispetto a quanto esposto nell’art. 7, e a tal proposito sta presentando opportuni emendamenti. Il dissenso è giustificato, in estrema sintesi, dal notevole aumento del rischio clinico per il lavoratore e per i pazienti, data la grave carenza di DPI, di tamponi e il colpevole ritardo nell’eseguire e processare gli stessi.
Perché le ASL/ASO applichino in sicurezza quanto previsto dal DL è indispensabile:
che tutti gli operatori siano forniti di adeguati DPI. All’interno delle Strutture Sanitarie oramai non è più possibile discernere chi è stato esposto da chi no. I medici e gli infermieri potrebbero diventare fonte loro stessi di infezione.
Che il medico preposto a procedure di generazione di aerosol deve avere la maschere FFP3, come da linee guida scientifiche internazionali.
Che venga abolito immediatamente il divieto, che alcune ASL/ASO hanno imposto, di indossare le mascherine negli spazi comuni e venga altresì imposto, perlomeno negli spazi comuni dei reparti.
Che il personale venga sottoposto dopo 48/72 ore a tampone e che il risultato sia prontamente disponibile (5-7 ore). Il ritardo sia nell’esecuzione che nella processazione del tampone ha risvolti colposi, poiché favorisce il contagio.
In caso contrario, alla luce delle ulteriori misure restrittive decise ieri dal Governo, i Presidi Ospedalieri diventeranno l’unica area di contagio del paese, anziché di cura.
Stiamo valutando con i nostri legali come procedere contro le ASL/ASO che hanno minacciato i medici di provvedimenti disciplinari per procurato allarme perché, responsabilmente, indossavano i DPI negli spazi comuni e comunque come procedere legalmente, a tutela dei medici e dei cittadini, per tutte le carenze sopra esposte.
Distinti saluti
La Segretaria Regionale
Dott.ssa Chiara Rivetti