MILANO – Ormai da circa un mese che il Coronavirus ha stravolto le nostre vite. Ci ha costretti a non poter uscire di casa se non per la spesa o per recarci a lavoro, a non levarci mai la mascherina nemmeno quando siamo in casa con i nostri familiari. Oltre a vivere uno stravolgimento nella routine lavorativa con la chiusura di molti reparti e l’apertura di altri interamente covid, noi infermieri stiamo vivendo anche uno stravolgimento nella nostra vita familiare. Molti colleghi per la paura di poter infettare i propri cari ma soprattutto i propri figli hanno deciso di lasciare casa e di prenderne in affitto un’altra in modo da autoisolarsi. Così oltre a vivere il dramma del coronavirus e la paura di ammalarci, siamo costretti a un “isolamento affettivo”.
È dura per un genitore stare lontano dai propri figli ma a soffrire di più sono proprio i più piccoli. È difficile rinunciare ai loro bacini, alle loro piccole manine che ti sfiorano il viso. È così che Mirko, figlio di un mio collega scrive al suo papà:
“Ciao a tutti, io sono Mirko! E quello che vedete è il mio Super Eroe…si…lui è il mio Papà! Tanti forse lo riconosceranno altri no, altri magari non lo avranno mai visto…ma lì dietro a quella mascherina c’è il mio papà…anzi…il nostro papà…perché sia a me che alla mia sorellina lui ci manca tantissimo. Da quando il Coronavirus è arrivato anche da noi, il nostro papà ha iniziato a combattere insieme a tutti i Super Eroi con il camice che ci sono in ospedale con lui…lo dicono anche al telegiornale che gli infermieri sono eroi…lui per noi lo è sempre stato anche prima. Noi adesso non siamo a casa ad aspettare che torni dal lavoro dopo tante ore, anche se stanco si metteva in ginocchio a giocare con noi, o a farci dispetti per ridere tutti insieme…lui ci ha detto che era meglio se fossimo andati un po’ dai nonni, così se questo virus cattivo fosse tornato a casa con lui noi non lo avremmo preso… lui mi manca…mi manca giocare con lui mi mancano i suoi abbracci…e anche se sono con la mamma la sorellina e i nonni non è la stesa cosa… TU papà sei il Nostro Super Eroe grazie per quello che fai tutti i giorni…fallo sempre…ridi ridi sempre dietro a quella mascherina che ti nasconde il viso e ti lascia i segni…che lo farò anch’io mentre aspetto di riabbracciarti più forte di prima “.
Così come Mirko tanti altri bambini aspettano di ritornare alla normalità. Noi infermieri insieme ai medici siamo lì in trincea a combattere ma solo con il contributo di tutti possiamo farcela!