Fino a quando non avremo sviluppato un vaccino, “vivremo un periodo di uscita dall’emergenza e di ritorno del virus”. In Europa, “la situazione rimane grave. Sviluppi positivi in Italia”
Ora è l’Oms a lanciare l’allarme: quando la prima ondata sarà passata “è essenziale prepararsi a una seconda o una terza, particolarmente se non c’è ancora un vaccino disponibile”. Lo ha affermato Hans Kluge, il direttore regionale per l’Europa dell’Oms.
“Vivremo un periodo di uscita dall’emergenza e di ritorno del virus. Dobbiamo imparare e prepararci nei momenti di pausa, ma è molto alta la probabilità di seconde, terze ondate”, ha precisato Kluge sottolineando la necessità di “trovare un bilanciamento fra salute, economia e benessere della popolazione, ma la sanità deve essere la priorità nelle agende politiche”. Il direttore regionale ha poi evidenziato come in Europa, a tre mesi dall’inizio dell’emergenza, “la situazione rimane grave e non uniforme. In termini ampi, mentre in Europa occidentale si osserva un plateau, se guardiamo ad Est la curva dei contagi si fa più ripida”. Kluge infatti ha parlato di “sviluppi positivi in Italia” ma anche in Spagna, Regno Unito, Germania e Francia, che “hanno ancora il maggior numero di casi di Covid-19. Ma a seguito delle misure di distanziamento sociale e fisico introdotte alcune settimane fa, stiamo assistendo a una riduzione del numero di nuovi contagi”. A preoccupare l’Oms è però la situazione nei Paesi dell’Est Europa: il rapido aumento dei contagi in Bielorussia, Russia, Kazakistan e Ucraina non fa stare tranquilli. E così Kluge ha sottolineato l’importanza di “rimanere vigili, perseverare ed essere pazienti, pronti a intensificare le misure quando necessario”.
Se si traduce l’emergenza in numeri, “oggi la Regione europea – ha spiegato – rappresenta il 46% dei casi e il 63% dei decessi a livello globale: siamo ancora in preda a questa pandemia”. In particolare, “in tutta la Regione, i casi sono aumentati del 15% negli ultimi 7 giorni e ora si attestano a 1.408.266. Le morti sono aumentate del 18% nello stesso periodo. Tragicamente, 129.344 persone in Europa hanno perso la vita”.
L’Oms ha poi lanciato l’allarme sulle altre epidemie in agguato. “Quando la copertura vaccinale diminuisce, altre epidemie sono in agguato con possibili focolai di malattie potenzialmente letali come morbillo e poliomielite”, aveva spiegato pochi giorni fa il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Oggi, il morbillo continua a diffondersi in alcune parti della Regione europea, con oltre 6.000 casi nei primi due mesi di quest’anno”, ha sottolineato Hans Kluge, “non possiamo lasciare che Covid-19 causi questo danno collaterale”.