“Che fine ha fatto la politica? Perché non interviene? Il governatore della regione, espressione tra l’altro di questo territorio, deve pensare a tutti questi giovani ancora una volta mortificati”.
COSENZA – Gli infermieri cosentini, per tramite del loro rappresentante, Fausto Sposato presidente Ipasvi, si rivolgono direttamente al Governatore Oliverio affinchè intervenga, questa volta in maniera definitiva, sulla sanità calabrese e sulle assunzioni ospedaliere. Il Commissario Scura infatti, ha autorizzato ufficialmente la procedura di assunzione, “prelevando” le figure professionali direttamente dalla graduatoria del Pugliese-Ciaccio di Catanzaro ma gli infermieri non ci stanno: “Le promesse di Scura andavano in tutt’altra direzione”, afferma Sposato in una nota al vetriolo: “Graduatorie si, temporanee, ma soprattutto via libera ai concorsi ed ai bandi nuovi. Così, invece, si mortificano tutti quei giovani che dal 2009 in poi si sono laureati e che ancora adesso aspettano Godot…”.
Sposato specifica che l’Ipasvi non è certamente “contro le assunzioni”, ma che al tempo stesso, con questi meccanismi, “ viene negata ai neo laureati l’opportunità di un posto di lavoro, tra l’altro senza bandi e concorsi esterni viene messa in discussione la stabilizzazione dei precari tanto agognata”. Il ragionamento è semplice: la graduatoria del Pugliese è ferma al 2008; da quella data in poi, chi ha avuto modo di laurearsi per svolgere la professione sanitaria, è “chiuso in un recinto dal quale è impossibile uscire”. Ecco perché allora l’appello ad Oliverio ed alla politica tutta.
“ Si dia opportunità a tutti, si valorizzino studio e competenze, si bandisca l’atteso concorso con pari e medesime opportunità per tutti, non escludendo alcuno”, tuona Sposato. “ L’università investe nella formazione dei nostri giovani per poi dire agli stessi di andare via perché le opportunità non ci sono. Ognuno allora faccia la propria parte: i sindacati, la politica, gli Ordini. In base a che cosa si procede per le assunzioni? Non esiste un piano strutturale; non si comprende su quale modello assistenziale possano essere fatte le scelte; non si condivide alcun percorso e, per ultimo, ancora non si riesce ad elemosinare un solo appuntamento con il Commissario da parte della dirigenza dell’Ipasvi, unica titolata a discutere, per trovare sintesi e ragionevolezza. Chi si vuole proteggere? L’emergenza poteva essere tamponata attingendo al tempo determinato, per poi procedere con il concorso regionale, come promesso da Scura”. Una situazione per nulla facile. Gli infermieri sono pronti alla “guerra mediatica” in tutte le forme già da domani, qualora dovesse persistere questo “clima di incertezza e non volontà alla discussione”. “Non accettiamo neppure la solita, oggi inopportuna, motivazione impostata sul carattere dell’urgenza: non esiste, ,semmai si doveva fare prima dell’estate”. L’Ipasvi ha messo in campo e profuso ogni energia, ma senza l’aiuto fondamentale delle altre parti interessate, viene meno anche il diritto alla legalità e si infrangono i sogni di tanti giovani. Siamo pronti a dimostrarlo”