I test sierologici hanno messo in risalto una verità nascosta: il numero più alto di contagiati inconsapevoli.
Dati shock arrivano dalla Sicilia. I test sierologici applicati su parte della popolazione isolana hanno svelato una verità rimasta nascosta per diverso tempo: una prima mappatura della popolazione entrata in contatto con il Coronavirus, la malattia pandemica esplosa in Cina, ha scoperchiato il vaso di Pandora relativo ai “contagiati sommersi”. I numeri, incredibili, testimoniano che tantissimi siciliani hanno contratto, senza saperlo, il Covid-19 guarendo in molti casi da soli.
AGIRA E TROINA LA PUNTA DELL’ICEBERG
Tanti contagiati inconsapevoli riusciti a guarire da soli in moltissimi casi. Questa è la sintesi della prima mappatura dei test sierologici svolti in Sicilia. La punta dell’iceberg dei “contagiati sommersi” si trova ad Agira e Troina, due ex “zone rosse” del territorio siciliano. Nel primo caso, su circa 500 persone sottoposte ai test sierologici (privatamente o nello screening dell’Asp di Enna e in quello condotto a livello nazionale) ben 112 persone sono risultate in possesso degli anticorpi al Coronavirus. Tradotto: hanno contratto il virus e l’hanno sconfitto. Tutto in modo inconsapevole.
A Troina la situazione è certamente migliore: su circa 900 persone sottoposte ai test, solo 26 sono risultate con gli anticorpi al Covid-19. I dati, quindi, confermano che ad Agira il virus ha colpito su più larga scala mentre i troinesi hanno circoscritto il focolaio prevalentemente all’Oasi Maria SS, l’istituto di cura colpito in modo massiccio dalla pandemia virale.