L’infermiere responsabile generale dell’assistenza infermieristica, nel proprio contesto operativo svolge, oltre la somministrazione dei farmaci nel corpo umano anche educazione sanitaria, ed è anello di congiunzione tra i diversi professionisti oltre che essere riferimento costante per l’utente.
Nonostante la situazione lavorativa dell’infermiere in molte strutture sanitarie Italiane sia RICONDOTTA ad una mera funzione Esecutiva e di sfruttamento, (altamente demansionante) , il ruolo che lo stesso dovrebbe rivestire nell’attività di prevenzione delle ICA dovrebbe essere di fondamentale Importanza e divenire determinante nel momento in cui ci si porrebbe come obiettivo la capacità di controllare le infezioni intra ed extraospedaliere riuscendo a mantenere le stesse ad un livello ACCETTABILE sia nella quantità (quanti nuovi casi nel tempo, localizzazione, tipologia di pazienti colpiti) che in relazione alla gravità delle infezioni stesse.
Le numerose procedure assistenziali che ogni giorno vengono effettuate sui pazienti ospedalizzati individuano l’infermiere come centro di prevenzione delle INFEZIONI.
Da notare che:
L’attuale carenza di personale infermieristico in Italia è di 60.000 unità, fonte Fnopi. A ció vi é da aggiungere un numero imprecisato di personale ausiliario mancante.tali gravi carenze organiche non permettono la possibilità di fare una buona prevenzione.
(LA CARENZA DI PERSONALE INFERMIERISTICO E DI SUPPORTO CON CONSEGUENTE PROMISCUITÀ DELLE MANSIONI FANNO AUMENTARE TUTTI I FATTORI DI RISCHIO CORRELATI ALL’ASSISTENZA).
La responsabilità che ne deriva dalla gestione di aspetti importanti del controllo delle (ICA), come ad esempio durante la SOMMINISTRAZIONE dei farmaci, certificazione e validazione dei processi di sterilizzazione, la corretta preparazione dei pazienti e dei materiali per le procedure invasive anche attraverso l’agire del personale di supporto, nonché le responsabilità relative alle corrette cure igieniche da parte del personale ausiliario e l’ oculato impiego delle sostanze antisettiche e disinfettanti, la formazione e l’indirizzo del personale neoassunto e non da ultimo il controllo della asepsi dei parenti visitatori, fanno del professionista infermiere una risorsa necessaria e rilevante nel contenimento delle ICA.
l’infermiere non dovrebbe mai praticare le cure igieniche (malpatrice),mansioni riservate al personale di supporto,ai fini di salvaguardare la salute pubblica,
Come buona pratica assistenziale e come previsto anche dalla legge Gelli.
Ai fini di un’efficace lotta alla prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza ospedaliere (Ica) e all’antibiotico resistenza, come buona pratica assistenziale.
In buona sostanza la lotta alle ICA inizia attraverso un numero adeguato di personale,proseguendo poi con una corretta gestione tecnico organizzativa , passando agli aspetti legati all’autonomia professionale degli infermieri. Quindi, tutto ciò è strettamente legato e speculare rispetto al problema dell’antibiotico resistenza, dei ricoveri prolungati e delle alte percentuali di mortalità legate alle ICA stesse.
Alfio Stiro
Infermiere
Redazione NurseNews.Eu