Alcuni colleghi mi chiedono di intervenire sulla questione della delibera della Regione Veneto riguardo le nuove competenze attribuite agli OSS (che diventerebbero più degli infermieri generici con un corso FAD).
Personalmente ritegno che pagando un Ordine professionale sia questo a dover tutelare la professione che svolgo perché a questo servono gli ordini professionali. Tutela della professione è tutela del cittadino. L’ordine dei medici di Bologna per molto meno (l’infermiere nelle ambulanze senza medico) ha creato un caso nazionale che è andato anche alla Corte Costituzionale. Altra categoria, però. Pertanto non ritegno, se non è veramente necessario, di prendere posizione su un campo che non è quello sindacale del rapporto di lavoro ma è strettamente ordinistico.
In questi giorni ho letto vari comunicati e penso che siano parole scritte più per dare un contentino agli infermieri che giustamente criticano la delibera piuttosto che mettere in atto un’azione concreta di ribaltamento della situazione. Alcuni hanno l’ansia da prestazione sui comunicati e hanno un parere su tutto. Fare un comunicato su tutto è come dare aria ai denti. Qui serve una azione concreta: impugnare la delibera al TAR. Chi lo farà? Poi mi piacerebbe conoscere i nomi dei componenti il gruppo di lavoro che ha partorito questo documento, magari scopriamo che tra loro c’era qualche infermiere, forse anche dirigente … allora mi piacerebbe, sempre per coerenza con i comunicati e la tutela della professione, che ci fosse la sospensione o radiazione dall’Albo. L’esperienza del documento sul minutaggio per definire gli standard del personale nei reparti del Veneto, tanto criticata da Nursind da portare in Italia lo studio Rn4Cast, mi ha insegnato che a ben guardare dietro a queste cose trovi sempre qualche infermiere chiamato per poter dire che il tutto ha avuto l’avvallo del dirigente infermieristico X o del responsabile infermieristico Y. Spero di stupirmi del contrario, ma non nutro molta fiducia.
Andrea Bottega
Nursind