E’ successo all’ospedale San Luigi di Orbassano, nel Torinese. Il pm chiede la condanna: “Una valutazione diversa avrebbe potuto salvarlo”.
Sarebbe bastato assegnargli un codice giallo anziché verde, secondo l’accusa, per poterlo far visitare in tempi ragionevoli.
Non sarebbero trascorse
sette ore prima della visitare di quel paziente di 63 anni, arrivato al pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, alle porte di Torino, con un dolore intenso, e crescente, all’inguine.
L’uomo aveva avuto un’aneurisma addominale, ed era morto poco dopo che i medici si accorgessero della reale gravità della situazione, quando ormai però era troppo tardi per salvargli la vita. Non ha avuto dubbi, la procura, sullo” errata valutazione” come se si trattasse di un caso di poco conto: il pm Giovanni Caspani ha chiesto la condanna dell’infermierie a un anno di carcere.
“C’è stata una sottovalutazione del quadro sintomatico del paziente” ha spiegato nella sua requisitoria il pm, secondo cui non avrebbe avuto rilevanza il fatto che al paziente fosse stato fatto l’esame del sangue, che, al pari dei parametri vitali nella norma, non aveva segnalato particolari anomalie. I valori, insomma, non avevano indicato alcuna criticità. “Ma non è stato preso in considerazione il forte dolore dell’uomo, che avrebbe invece dovuto allarmare l’infermiere.
Il paziente era arrivato al pronto soccorso il 23 gennaio 2019, accompagnato dal figlio. Era stato spiegato subito che da due giorni pativa un dolore fortissimo a livello inguinale e in precedenza era già stato sottoposto a un intervento vascolare. Alle 14,30 l’infermiere, (difeso dagli avvocati Pietro e Gino Obert), gli aveva attribuito un codice verde. Successivamente, alle 16,42 e poi alle 19,36 era stato rivalutato altre due volte senza che il codice d’urgenza cambiasse.
Ma quell’errore di attribuzione della gravità avrebbe avuto la conseguenza di non accorgersi subito dell’evoluzione della sua situazione, per la fessurazione e poi la rottura dell’aorta addominale: un paziente con un codice verde, infatti, secondo le linee guida nazionali, può attendere anche 120 minuti prima che le sue condizioni vengano valutate. Mentre con un codice giallo i tempi si sarebbero ridotti a un massimo di 20 minuti. Il processo è stato rinviato al 19 luglio per la sentenza.
Redazione NurseNews.eu