Gli infermieri della Polizia di Stato sono equiparati ai loro colleghi del Servizio sanitario nazionale: anche per loro vale ora il profilo professionale del 1994 che finora non era operativo, ed era ancora in vigore un mansionario previsto dal precedente decreto del 1985 che la nuova norma abroga esplicitamente a far data dalla sua pubblicazione.
A stabilirlo è il decreto del ministro dell’Interno 21 luglio 2022, pubblicato sul Bollettino Ufficiale del personale del ministero il 22 agosto 2022.
All’articolo 11 il decreto riporta i contenuti del profilo professionale dell’infermiere anzitutto “responsabile dell’assistenza generale infermieristica, operando nelle strutture dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, nelle attività di prevenzione e di controllo, di primo soccorso e di trasporto dell’infermo, conformemente alle direttive di massima ricevute, con l’utilizzo di mezzi e strumenti anche complessi” poi stabilendo i suoi interventi “ in conformità a quanto previsto dal decreto del Ministro della sanità 14 settembre 1994, n. 739, ovvero cura l’assistenza infermieristica preventiva, terapeutica, palliativa e riabilitativa, di natura tecnica, relazionale ed educativa”.
Il decreto fa riferimento anche al rispetto del Codice deontologico e, oltre all’applicazione delle altre previsioni del profilo professionale, assegna all’infermiere responsabilità nelle sale mediche, prevede la sua collaborazione all’attività delle commissioni mediche di selezione e di quelle per la verifica della permanenza dei requisiti psico-fisici di idoneità per il personale in servizio della Polizia di Stato e di altre amministrazioni dello Stato, nell’ambito delle specifiche competenze professionali e, tra l’altro, la sua partecipazione, anche “ ai servizi operativi quali quelli di soccorso, ordine e sicurezza pubblica, di prevenzione e contrasto di condotte illegali o illecite, svolti anche in collaborazione con altri settori dell’Amministrazione e garantisce l’assistenza sanitaria nelle attività addestrative/esercitative del personale”.
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha espresso la massima soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo a cui ha contribuito anche grazie alla commissione tecnica costituita a livello ministeriale: “Ringraziamo il ministro dell’interno e la commissione tecnica che ha portato a questo risultato – afferma la FNOPI – che con il riconoscimento del profilo professionale anche per gli infermieri della Polizia di Stato, rappresenta la giusta e indispensabile equiparazione a livello di competenze e responsabilità con gli altri colleghi che operano nella sanità pubblica e privata”.
“Gli infermieri della Polizia di Stato, infatti – sottolinea la Federazione -, non sono solo ufficiali di polizia giudiziaria, ma professionisti di Sanità Pubblica nell’area della prevenzione, negli interventi per il miglioramento continuo della qualità sul luogo di lavoro, nel contribuire alla promozione della salute attraverso l’educazione alla salute, la prevenzione e la diagnosi precoce, in area critica, formatori per quanto riguarda le materie di primo soccorso, igiene, medicina del lavoro che devono necessariamente essere bagaglio di ogni operatore di polizia. Infermieri a tutti gli effetti quindi e come tali è giusto che siano qualificati”.
“il Decreto – commenta Maurizio Bellini, Ispettore Tecnico Infermiere della Polizia di Stato, Componente Esperto del Tavolo Tecnico in seno alla FNOPI per il terzo settore – rappresenta un ulteriore fondamentale traguardo per la professione infermieristica della Polizia di Stato. Abolisce finalmente l’anacronistico “mansionario” che era ancora vigente, risalente al 1985, e dona alla figura infermieristica un vero profilo professionale, moderno, attuale, rispettoso, adeguato al contesto ed alla funzione. La pubblicazione del nuovo profilo professionale rappresenta l’ennesimo grande passo in avanti che la professione infermieristica riesce a fare all’interno della Polizia di Stato. Vorrei ricordare gli ulteriori traguardi raggiunti nell’arco degli anni come l’obbligatorietà dell’iscrizione all’ordine professionale, la qualifica di partenza ovvero il riconoscimento all’ingresso in amministrazione da una “grado” superiore per la categoria, la chiarezza dei titoli per l’esercizio e la denominazione di infermiere, l’incremento dell’organico che lentamente sta crescendo. Traguardi importantissimi e necessari per affermare la specificità del lavoro infermieristico in settori delicati e fuori dai contesti abituali e la necessità di restare al passo coi tempi che un moderno servizio sanitario non può dimenticare”.
“Risultati ottenuti – conclude Bellini – grazie al lavoro costante della componente professionale che da sempre ha avvertito la necessità di far luce sull’ordinamento dell’infermiere della polizia di stato ma soprattutto grazie alla nostra dirigenza, primo fra tutti l’attuale Direttore Centrale di Sanità dott. Fabrizio Ciprani, che ha saputo ascoltare le esigenze del gruppo, ne ha preso atto e ha mostrato lungimiranza, apertura al cambiamento, riconoscenza e concretezza che oggi ancora una volta si manifesta con questo ulteriore tassello. Siamo sulla buona strada senza dubbio e non abbiamo ragione di dubitare che si continui per i prossimi obbiettivi”.
Fonte fnopi.
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