Gruppo di lavoro Europeo dedicato ai tumori del pene e del testicolo.
Due medici originari di Licata: Fabio Castiglione e Angelo Territo impegnsti in prima linea nella cura dei tumori del pene e del testicolo.
La gestione ed il trattamento dei tumori del pene e del testicolo sono, spesso, altamente eterogenei nei diversi Centri, soprattutto per la loro scarsa incidenza epidemiologica. Pertanto, è stato creato dal dott. Fabio Castiglione il gruppo di lavoro “Tumori del pene e del testicolo” della YAU (Young Academic Urologists), ovvero la sezione dei Giovani Urologi Accademici dell’Associazione Europea di Urologia (EAU).
Il dott. Castiglione, originario di Licata, è attualmente primario del reparto di Andrologia presso il prestigioso King’s College London Hospital in Gran Bretagna.
Il Dott. Angelo Territo, anch’egli urologo ed originario di Licata, ha recentemente preso parte al gruppo YAU dedicato ai tumori del pene e del testicolo. Il dott. Territo, oramai da anni, lavora presso l’ospedale Universitario Fundació Puigvert di Barcellona (Spagna) dedicandosi, prevalentemente, alla cura tumori urologici ed ai trapianti di rene.
Ha notevole esperienza in chirurgia mini-invasiva urologica, tra cui l’endourologia, la laparoscopia e la robotica.
È docente presso l’accademia ORSI (in Belgio) per la chirurgia robotica applicata ai trapianti di rene.
Raggiunti telefonicamente abbiamo chiesto alle due eccelleze dell’urologia europea perchè si è formato un gruppo di ricera dedicato ai tumori dell’apparato genitale maschile (pene/testicoli).
Ecco le dichiarazioni dei due specialisti:
Dott. Castiglione: “Grazie all’interazione tra esperti professionisti provenienti da diversi centri Europei, possiamo insieme ottimizzare la gestione e migliorare le cura dei pazienti affetti da neoplasie del pene e del testicolo, altresì diffondendo nuove ed entusiasmanti scoperte nella comunità scientifica internazionale”.
Dott. Territo: “La creazione di tale prestigioso gruppo di lavoro dimostra, ancora una volta, la passione per la nostra professione, ratificando la dedizione nell’attività clinica (a contatto con il paziente) e l’incessante sforzo in termini di ricerca scientifica, con l’unico fine di aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità di vita dei pazienti”.
Amato Angelo e Rizzo Maria Ausilia
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