Il 30 giugno, il ministro della Salute, Schillaci, ha risposto alla Camera ad un’interrogazione sul tema presentata da Luana Zanella (Avs), affrontando la questione degli stipendi del personale medico e sanitario in Italia rispetto alla media europea. Il ministro ha sottolineato che questo è un tema complesso che richiede considerazione di vari fattori.
Schillaci ha dichiarato: “Sebbene stiano attualmente in corso tutte le iniziative necessarie per reperire all’interno del sistema le risorse necessarie per garantire ai professionisti sanitari il giusto riconoscimento economico per l’attività svolta, è importante notare che la determinazione del ‘gap’ rispetto alla media europea va interpretata con cautela.”
Il ministro ha spiegato che tale gap dipende da diversi fattori, tra cui la struttura dei servizi sanitari nazionali, il potere d’acquisto di ogni moneta e le diverse componenti del salario dei professionisti, che variano da Paese a Paese. Per effettuare confronti significativi, l’OCSE ha sviluppato un indicatore che cerca di standardizzare queste differenze, fornendo il rapporto tra i salari medi dei medici e infermieri impiegati nel settore pubblico e il salario medio del paese.
Schillaci ha anche affrontato la carenza di personale sanitario, sottolineando che il problema non è solo nazionale ma ha dimensioni europee ed extraeuropee. Per affrontare questa criticità, il ministro ha avviato iniziative per reclutare professionisti da altri Paesi con una formazione assimilabile a quella italiana, al fine di potenziare gli organici del Servizio Sanitario Nazionale e migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti.
In conclusione, Schillaci ha sottolineato la complessità della questione dei salari del personale medico e sanitario in Italia e ha evidenziato la necessità di considerare attentamente tutti i fattori coinvolti.”
Redazione NurseNews EU