Mentre, il numero di candidati ai test di ammissione per infermieristica è in costante diminuzione,Politiche sanitarie scellerate programmano la migrazione di infermieri provenienti da regioni più svantaggiate del mondo disposti anche a svolgere mansioni come pulire i pavimenti o rifare i letti al posto degli Operatoti Socio Sanitari,anche per uno stipendio che nel loro paese sarebbe considerato stratosferico a discapito ovviamente della salute pubblica.
Intanto nelle università Italiane si continua ad insegnare a gli infermieri contenuti didattici che i tribunali ITALIANI hanno ritenuto ESSERE dannosi per i cittadini e la professione infermieristica.
Indubbiamente, è ormai evidente che molti manager delle aziende sanitarie e ospedaliere ritengano più vantaggioso risarcire coloro che decidono di denunciare il proprio datore di lavoro, anche se questo implica affrontare anni di processi oltre a sostenere ingenti spese legali, piuttosto che assumere personale infermieristico e di supporto adeguati ai fini di tutelare la salute pubblica.
Per lungo tempo, la connivenza delle università ha portato laureati in infermieristica a “credere” che essere anche operatori di supporto fosse un dovere deontologico.
Risultato ottenuto ?Risparmio risparmio e ancora risparmio”niente concorsi per infermieri nè per il personale di supporto con conseguente abbassamento della qualità assistenziale.
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