Il mese di ottobre è diventato il simbolo della prevenzione del tumore al seno. I dati ci rivelano che solo la prevenzione, primaria e secondaria, può incidere nella diagnosi e nella cura della malattia.
Il tumore alla mammella ha una forte incidenza e nel nostro paese colpisce ogni anno circa 50.000 persone (uomini e donne) e rappresenta il cancro più frequente tra le donne. L’incidenza maggiore si manifesta nelle persone over 50, ma è un tumore che viene diagnosticato anche in giovane età.
La sopravvivenza al tumore al seno, anche a lungo termine, è tra le più elevate in ambito oncologico: a 5 anni dalla diagnosi, essa si attesta quasi al 90% grazie al miglioramento delle tecniche diagnostico-terapeutiche e all’attenzione sempre più alta verso la prevenzione e le sue attività.
Nel mese di ottobre, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, si sensibilizza la popolazione all’importanza della prevenzione primaria del tumore al seno, che interviene sui fattori di rischio, e sulla prevenzione secondaria, ossia la diagnosi precoce.
Le cause che potrebbero incidere sull’insorgenza del tumore al seno sono:
Fattori di rischio non modificabili: il 5-10% di tutti i tumori al seno può essere ricondotto alla presenza di specifiche mutazioni del DNA ereditate da uno dei genitori (come avviene per i geni BRCA1 o BRCA2).
predisposizione genetica, ancora poco nota;
l’ambiente e i suoi effetti.
Sicuramente, per chi ha una storia familiare caratterizzata dalla presenza del tumore al seno o all’ovaio, che è un fattore di rischio non modificabile, è consigliato consultare uno specialista (chirurgo senologo, genetista) per valutare un eventuale approfondimento del rischio genetico e l’eventuale partecipazione a programmi di sorveglianza e intervento dedicati.
I fattori di rischio modificabili: tutti quei fattori di rischio che riguardano i nostri comportamenti.
Prevenzione Primaria
La prevenzione primaria è il primo strumento che ognuno di noi deve mettere in atto quotidianamente per modificare i comportamenti considerati “a rischio”: evitare il fumo, bere alcolici con moderazione, praticare regolarmente attività fisica, monitorare il peso, seguire una dieta equilibrata (ricca di alimenti vegetali).
Prevenzione Secondaria
La prevenzione secondaria è l’altra forma di prevenzione che riveste un ruolo cruciale nella lotta al tumore al seno. Questa modalità preventiva permette una diagnosi precoce tramite esami di laboratorio e strumentali che, com’è dimostrato scientificamente, può ridurre la mortalità per tumore alla mammella.
Gli esami per la prevenzione del tumore al seno sono:
La mammografia, con cadenza biennale nelle donne tra i 40 e 70 anni. È stato dimostrato che con l’aumentare dell’età il rischio è più elevato. Eseguire correttamente la mammografia, può ridurre la mortalità fino al 40%. Ovviamente, questo esame può e deve, in alcuni casi, essere associata all’ecografia, preferibilmente eseguita dallo stesso radiologo.
Per questi motivi è stato attuato un programma di Screening Mammografico, che prevede mammografia gratuita, ad invito, nelle donne tra i 40 e i 70 anni.
Per le più giovani invece, in assenza di familiarità, non è consigliata la mammografia; è suggerito invece praticare l’autopalpazione, dopo l’inizio delle mestruazioni, quando il seno è più valutabile.
Nella fascia tra i 30 e i 40 anni, infine, è consigliabile iniziare a sottoporsi a controlli periodici, supportati dall’ecografia mammaria, con la cadenza suggerita dal medico in base alla tipologia del seno e all’anamnesi familiare.