Le lenti a contatto sono strumenti utili a correggere i difetti visivi. Possono essere di diverse tipologie, per esempio morbide o rigide, giornaliere, quindicinali e mensili, e vengono utilizzate per comodità o estetica da chi, in loro assenza, dovrebbe indossare gli occhiali. Proprio come gli occhiali, insomma, sono oggetti di utilizzo comune e quotidiano ma la stessa caratteristiche che le rende particolarmente pratiche, ossia la possibilità di aderire direttamente all’occhio senza l’utilizzo di supporti, può essere anche la causa dell’insorgenza di disturbi oculari.
Come mettere e togliere le lenti a contatto correttamente? E quali sono gli errori più comuni nel loro utilizzo? Ne parliamo con la dottoressa Maria Ingrid Torres Munoz, oculista e referente per la Chirurgia refrattiva dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
I vantaggi delle lenti a contatto
Le lenti a contatto servono per correggere i più comuni difetti di rifrazione, dalla miopia, all’astigmatismo, all’ipermetropia. Spesso, inoltre, sono più utili rispetto agli occhiali, per esempio in presenza di una miopia particolarmente alta, poiché consentono un ingrandimento dell’immagine sulla retina che, con le lenti degli occhiali, sarebbe impossibile.
Le lenti a contatto, inoltre, rispetto agli occhiali rappresentano una comodità in più per chi pratica attività sportiva, sia perché tendenzialmente non si rompono mentre le si sta indossando, sia perché si possono usare anche sotto maschere, caschi o altra attrezzatura tecnica.
Come abbiamo detto, le lenti a contatto possono essere prodotte in materiali differenti e dunque essere morbide, semirigide o rigide. La differenza di materiale è correlata anche alla durata di utilizzo del set di lenti, che può essere giornaliero, quindicinale, mensile o annuale. Oggi le più utilizzate sono le lenti morbide giornaliere, che hanno una componente acquosa molto elevata e hanno minor rischio di rottura e di provocare irritazioni agli occhi.
Lenti a contatto: i disturbi più comuni
Le lenti a contatto sono un dispositivo sicuro, ma se utilizzate in modo errato (per esempio toccandole con le mani sporche o usandole anche di notte) o troppo a lungo, possono provocare disturbi, in alcuni casi anche piuttosto severi.
Se, dunque, si dovessero riscontrare irritazioni o rossori, è importante sospendere l’uso delle lenti a contatto ed effettuare una visita oculistica di controllo.
Tra i disturbi più comuni provocati dalle lenti a contatto figurano:
congiuntivite, blefarite e altre infezioni;
cheratite e altre infiammazioni;
ulcere corneali;
ipossia corneale (abbassamento nell’ossigenazione della cornea);
epiteliopatia corneale;
vascolarizzazione corneale.
Come usare correttamente le lenti a contatto
La prima indicazione di uso delle lenti a contatto riguarda il tempo di utilizzo consigliato sulla confezione. In particolare per quanto riguarda le lenti morbide, infatti, il materiale organico di cui sono composte rende particolarmente semplice la proliferazione di batteri e parassiti. La conseguenza sarà il deperimento della lente e il rischio di sviluppare infezioni agli occhi. Le lenti a contatto inoltre non vanno mai utilizzate oltre la data di scadenza segnalata sulla confezione.
Se le lenti non sono giornaliere ma di durata più lunga, è opportuno ricordare di cambiare il liquido contenuto nella confezione quotidianamente. Anche in questo caso, infatti, il rischio è quello di lasciar proliferare i batteri, che andranno a inficiare le proprietà protettive e disinfettanti della soluzione per le lenti producendo un biofilm, ossia un sottilissimo strato untuoso di batteri che aderisce alle pareti. La confezione delle lenti andrà poi pulita a ogni cambio di liquido con l’apposito detergente. Infine, la stessa confezione delle lenti annuali, andrebbe sostituita tra i 3 e i 6 mesi e ogni qual volta si dovessero individuare fessurazioni.
Le lenti vanno sempre e soltanto immerse nella loro apposita soluzione e mai lavate nell’acqua corrente, che contiene parassiti che potrebbero così trasmettersi alla cornea creando problemi alla salute dell’occhio. Per lo stesso motivo, quando si indossano le lenti, si dovrebbero evitare lunghe docce a occhi aperti o bagni in piscina o in mare senza occhialini protettivi.
Fondamentale anche l’igiene personale: bisogna sempre evitare di mettere o togliere le lenti con le mani sporche, che andranno invece lavate prima di ogni azione (e che, in generale, è buona norma lavare sempre prima di toccarsi gli occhi).
Durante le ore di utilizzo delle lenti, in particolare se si è interessati da secchezza oculare o se si è soliti passare lungo tempo davanti a schermi retroilluminati, bisognerebbe idratare la superficie oculare con le cosiddette “lacrime artificiali”, soluzioni umettanti che aumentano il comfort di chi indossa le lenti.
Qualora, in ogni caso, si avvertisse fastidio durante l’utilizzo delle lenti, il consiglio è sempre quello toglierle immediatamente: per questo è bene avere sempre con sé un paio di occhiali di riserva.
Come mettere le lenti a contatto?
Dopo aver lavato le mani per evitare qualsiasi contaminazione dell’occhio, si solleva la lente dal suo apposito contenitore prestando attenzione a toccarla solo dal lato esterno. Quindi si controlla che la lente non sia capovolta (deve avere una forma concava con il perimetro esterno volto verso l’alto e non ripiegato verso il basso) e, in caso sia capovolta, la si rivolta nel senso corretto risciacquandola poi nel suo liquido. Per applicarla, si abbassa la palpebra inferiore e si alza quella superiore e inserisce nell’occhio la lente tenuta sulla punta del dito indice. Una volta applicata, può essere utile sbattere le palpebre per permettere alla lente di collocarsi correttamente.
Infine è bene ricordare che sebbene le lenti a contatto siano strumenti di utilizzo comune e quotidiano, non bisogna sottovalutare i rischi legati a un loro utilizzo non corretto: abrasioni, lesioni dell’epitelio e anche ascessi corneali sarebbero danni potenzialmente molto gravi e potrebbero compromettere la visione.
Humanitas