Il personale sanitario, dal 2018 al 2025 ha subito una drastica riduzione per via delle pensioni. Si rischia di mettere a rischio il servizio sanitario per la carenza di organico e conseguente aumento delle liste di attesa.
La Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, lancia l’allarme, solo le assunzioni immediate possono salvare un sistema quasi al collasso.
Tra le soluzioni proposte al Governo dal presidente della Fiaso Giovanni Migliore durante la Convention “Cambiamo rotta per il futuro della sanità pubblica” a Roma, vi sono: eliminare il tetto di spesa per il personale, assumere 30 mila medici e infermieri, assegnare una maggiorazione nelle retribuzioni ai professionisti che contribuiscono ad abbattere le liste d’attesa e introdurre una flat tax al 15% per le prestazioni extra e i turni aggiuntivi del personale sanitario.
Il numero di dipendenti, negli ultimi anni si è ridotto; solo nel 2021 in 5mila operatori sanitari hanno lasciato il Servizio Sanitario Nazionale e in sette anni, dal 2018 al 2025, Fiaso ha calcolato che saranno andati in pensione oltre 54mila medici. Carenza incolmabile, principalmente per la scarsa attrattività del Servizio pubblico che abbia criteri di valorizzazione degli operatori sanitari. Discrepanze evidenti anche sul trattamento economico, valorizzazione delle specializzazioni e per l’impossibilità di fare carriera. Motivi per cui si è si è registrata una fuga di medici e infermieri verso il privato, principalmente dopo la pandemia.
Alle carenze numeriche del personale, si aggiunge la problematica anagrafica: sempre più operatori superano i 50 anni di età, valore più alto di tutti i paesi dell’Unione Europea.
“Le carenze negli organici e le lunghe liste di attesa aumentano il rischio di non garantire un servizio sanitario all’altezza e richiedono soluzioni immediate. Occorre procedere a 30 mila assunzioni tra medici e infermieri per garantire il futuro ed abolire il tetto di spesa per l’assunzione del personale lasciando alle aziende la possibilità di investire nelle risorse umane nei settori più critici e di contrattare con i singoli professionisti una quota di retribuzione variabile che aumenti in modo significativo la retribuzione. L’idea potrebbe essere quella di rendere possibile un’attività libero professionale di medici e infermieri fuori dall’orario di servizio con prestazioni acquistate dal SSN nell’interesse dei cittadini per consentirci di sfruttare appieno le strutture e le macchine delle nostre aziende. Perché acquistare all’esterno delle aziende prestazioni che possono essere rese dai nostri professionisti, ridando a ciascuno la possibilità di investire sulla propria professione?” ha dichiarato Giovanni Migliore, Presidente Fiaso, in apertura di Fiaso25.
“Serve, inoltre, un piano straordinario di recupero delle liste di attesa che possa allo stesso tempo valorizzare i professionisti all’interno del sistema sanitario nazionale. Ecco perchè, in un patto di solidarietà tra professionisti e aziende, si potrebbero smaltire visite ed esami fuori dall’orario di servizio e con una retribuzione extra. Una incentivazione fuori busta paga per incarichi extra. Su tutti i turni aggiuntivi e le prestazioni extra destinate a ridurre le liste d’attesa dovrebbe essere ridotta la tassazione attraverso l’introduzione di una flat tax al 15%” ha concluso Migliore.