La Cassazione, con le sentenze n. 5808 del 27 febbraio 2023 e n. 6386 del 3 marzo 2023, ha chiarito gli obblighi delle strutture sanitarie nella prevenzione delle infezioni nosocomiali e ha precisato che spetta a queste strutture dimostrare di aver adottato tutte le misure preventive necessarie, individuando le responsabilità delle figure apicali coinvolte.
La sentenza descrive in dettaglio gli oneri probatori che una struttura sanitaria deve assolvere per dimostrare il rispetto delle misure di prevenzione, suddivisi in vari aspetti tecnici e organizzativi:
Protocolli per disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione di ambienti e materiali.
2️⃣Modalità di raccolta, lavaggio e disinfezione della biancheria.
3️⃣Smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi.
4️⃣Caratteristiche della mensa e strumenti di distribuzione di cibi e bevande.
5️⃣Preparazione, conservazione e uso dei disinfettanti.
6️⃣Qualità dell’aria e degli impianti di condizionamento.
7️⃣Attivazione di un sistema di sorveglianza e notifica.
8️⃣Criteri di controllo e limitazione dell’accesso ai visitatori.
9️⃣Procedure di controllo degli infortuni e malattie del personale e profilassi vaccinali.
🔟Rapporto numerico adeguato tra personale e degenti.
1️⃣1Sorveglianza basata sui dati microbiologici di laboratorio.
1️⃣2️⃣Redazione di report dai reparti alla direzione sanitaria per monitorare i germi patogeni-sentinella.
1️⃣3️⃣Indicazione dell’orario effettivo di esecuzione delle attività di prevenzione del rischio.
Inoltre, la sentenza stabilisce oneri soggettivi nell’ambito della prevenzione:
👩🏻💼Il dirigente apicale deve indicare le regole cautelari da adottare e sorvegliare la loro applicazione.
👨🏻💼Il direttore sanitario è responsabile dell’attuazione delle regole, organizzazione degli aspetti igienici e tecnico-sanitari, e vigilanza sulle indicazioni fornite.
👩🏽💼Il dirigente di struttura deve collaborare con specialisti e informare i responsabili su eventuali carenze.
🧑⚕️La Suprema Corte sottolinea il ruolo cruciale del medico legale nel riconoscere le infezioni ospedaliere e stabilire la relazione causale tra le lesioni del paziente e la degenza ospedaliera, esaminando la storia clinica del paziente, la natura dei protocolli e la flora microbica presente nei reparti.
🧑🏾💼Il quesito rivolto al consulente tecnico d’ufficio (CTU) deve mirare ad accertare la relazione eziologica tra l’infezione e la degenza ospedaliera, considerando mancanze o insufficienze nelle direttive generali, il mancato rispetto di direttive adeguate e l’inadeguatezza della struttura.