La Federazione Europea
delle associazioni infermieristiche (EFN)la ritiene necessaria la sospensione del processo di istituzione dell’assistente infermiere e della revisione degli OSS. Le criticità evidenziate: poca formazione, rischio contenziosi e meno sicurezza per i pazienti
Arriva dall’Europa una pesante diffida all’Italia e in particolare al Ministero della Salute in merito alla figura dell’assistente infermiere e alla revisione del profilo dell’assistente sanitario.
Perché il no dell’Europa all’assistente infermiere e revisione OSS
La Federazione Europea delle Associazioni Infermieristiche (EFN) è stata informata, che con una proposta di legge il Governo Italiano sarebbe intenzionato ad introdurre la figura dell’assistente infermiere. Pur comprendendo l’urgenza di affrontare la carenza di professionisti sanitari, l’EFN ritiene che questa proposta sia inaccettabile in quanto rischia di fornire una soluzione peggiore del problema, portando a gravi conseguenze per la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti.
Cos’è l’EFN
L’EFN rappresenta 3 milioni di infermieri nell’Unione Europea, attraverso 36 associazioni infermieristiche nazionali, ed è la voce indipendente della professione infermieristica a livello europeo. Una istituzione nella professione che manifesta molta preoccupazione per la proposta in discussione in Italia.
Cosa chiede l’EFN: qualifiche e istruzione per l’assistente infermiere
«Cari Ministri e Presidenti, In tutte le categorie dell’assistenza sanitaria, la politica delle risorse umane nel campo dell’assistenza sanitaria è stata sottovalutata e trascurata a lungo termine. Gli infermieri in Italia non fanno eccezione. – si legge nella missiva -. Garantire un’istruzione e delle qualifiche appropriate agli infermieri di assistenza generale e consentire opportunità di far progredire la professione infermieristica sono fondamentali per garantire la sostenibilità di qualsiasi ecosistema sanitario nell’Unione Europea. È quindi
fondamentale che i governi nazionali dell’Unione Europea si assicurino che i loro sistemi sanitari dispongano della forza lavoro infermieristica necessaria, con le competenze necessarie, in linea con la Direttiva UE 2005/36/CE modificata dalla Direttiva 2013/55/UE, per fornire servizi sanitari di alta qualità e sicuri a cittadini e pazienti».
Il rischio? Una soluzione peggiore del problema
«La Federazione Europea delle Associazioni Infermieristiche (EFN) è stata informata dal nostro membro, l’Associazione Infermieri Italiani (CNAI), che sono in corso discussioni a livello di Governo Italiano per introdurre il ruolo di “Assistente Infermiere” (Assistente infermiere) attraverso una nuova proposta di legge, sostenuta dall’ente regolatore infermieristico FNOPI. – prosegue la lettera -.Pur comprendendo l’urgenza di affrontare la carenza di professionisti sanitari, l’EFN ritiene che questa proposta sia inaccettabile in quanto rischia di fornire una soluzione peggiore del problema, portando a gravi conseguenze per la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti. L’EFN, che rappresenta 3 milioni di infermieri nell’UE, attraverso 36 associazioni infermieristiche nazionali, ed essendo la voce indipendente della professione infermieristica a livello UE, è quindi molto preoccupata per questa proposta in corso».
Meno sicurezza dei pazienti e qualità delle cure
«Se vogliamo sistemi sanitari resilienti nell’UE ed essere meglio preparati per la prossima crisi sanitaria, in qualsiasi formato ci si presenterà di nuovo, non possiamo abbassare le qualifiche degli infermieri poiché la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure sono inestricabilmente legate all’attuale direttiva 2005/36/CE, rivista dalla direttiva 2013/55/UE e all’atto delegato che aggiornal’allegato V. È fondamentale riconoscere quando si progettano politiche nazionali ed europee che le prove scientifiche degli ultimi 3 decenni dimostrano che la riduzione dell’istruzione degli infermieri del 10% sta aumentando la mortalità dei pazienti del 7% (Aiken, 2023). Lo sviluppo di un profilo professionale di infermiere assistente va contro queste prove scientifiche! È quindi fondamentale che il governo italiano garantisca che il sistema sanitario italiano disponga di una forza lavoro infermieristica competente per fornire servizi sanitari di alta qualità e sicuri alla popolazione italiana».
Proposta non conforme con direttiva UE
«La crisi della carenza di personale infermieristico in Italia non può essere mitigata abbassando le qualifiche infermieristiche e creando un profilo professionale di infermiere assistente, non conforme alla Direttiva UE sulla proporzionalità 958. Si tenga presente che la proposta attualmente in discussione non è in linea con i requisiti della Direttiva 2013/55/UE in materia di standard minimi per l’assistenza infermieristica e della Direttiva sullaproporzionalità 958, il che potrebbe portare a una procedura di infrazione UE».
L’assistente infermiere può aumentare il contenzioso sanitario
«Questo nuovo ruolo di “infermiere assistente” fa poco per cambiare il precedente ruolo di “assistente sanitario”, crea una terminologia confusa, presenta una formazione potenzialmente ambigua e insufficiente e rischia di aumentare il contenzioso sanitario e compromettere la fiducia del pubblico nel sistema a causa dei continui riferimenti a responsabilità, collaborazione e supervisione. Pertanto, l’EFN esorta il governo italiano e le parti interessate, come la FNOPI, ad abbandonare questa proposta e a lavorare a stretto contatto con l’associazione professionale (CNAI), per trovare soluzioni legali costruttive che siano conformi alla legislazione dell’UE e rafforzino l’infermieristica come professione. Non c’è bisogno di declassare gli infermieri e la professione infermieristica in Italia e nell’UE. Cordiali saluti».
Redazione NurseNews.eu
Fonte
Quotidiano della salute it