Nel comunicato stampa, Marco Ceccarelli, segretario nazionale del sindacato Coina, esprime preoccupazione per il possibile divario tra le nuove figure specializzate e gli infermieri già in servizio. Inoltre, critica la Fnopi, sostenendo che non sta tutelando adeguatamente gli infermieri di base e che la riforma proposta sembra più una concessione politica che una vera necessità.
L’implementazione delle nuove lauree specialistiche per gli infermieri ha suscitato un vivace confronto nel contesto sanitario italiano. Nel corso del recente Consiglio nazionale della Fnopi, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato tre nuove specializzazioni: Cure primarie e sanità pubblica, Cure pediatriche e neonatali, e Cure intensive ed emergenze.
Anche se queste misure potrebbero apparire come un progresso per il sistema sanitario, stanno generando forti preoccupazioni tra gli infermieri di base. Questo è accentuato dalla loro integrazione con l’introduzione, già controversa, dell’assistente infermiere, che sembra suggerire un piano già definito.
Si sta delineando un cammino che potrebbe condurre all’estinzione degli infermieri generalisti, considerati il pilastro del Servizio sanitario nazionale. Le nuove specializzazioni potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio, riducendo il valore e il riconoscimento per i 300mila infermieri con laurea triennale.
Inoltre, la recente introduzione dell’assistente infermiere contribuisce a creare ulteriore confusione nei ruoli. Sono preoccupato per il futuro dell’assistenza di base e mi chiedo chi si occuperà delle strutture territoriali e degli ospedali già in crisi.
Mentre ci si concentra su queste nuove figure, chi gestirà il caos nei reparti di emergenza? Non saranno certo gli specialisti a farlo, né gli attuali infermieri, se non viene riconosciuto loro un adeguato avanzamento professionale. Saranno forse i professionisti sanitari stranieri, fortemente sostenuti dal ministro, o i nuovi assistenti infermieri?
Ci auguriamo vivamente che non accada. In tal caso, la qualità dell’assistenza sarebbe seriamente compromessa.
Critiche alla Fnopi
La Fnopi sembra più focalizzata sulla creazione di nuove figure d’élite piuttosto che sulla tutela della carriera degli infermieri di base, già sovraccaricati e sottopagati. Una delle principali preoccupazioni è la formazione di un sistema polarizzato, in cui solo poche figure specialistiche potrebbero beneficiare di avanzamenti di carriera e contratti migliori, trascurando così la maggior parte degli infermieri.