In un momento cruciale per la salute pubblica, è fondamentale lanciare un appello alla mobilitazione collettiva per rinnovare e rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). È essenziale promuovere un cambiamento che non solo migliori l’efficienza e l’accessibilità dei servizi, ma che riconosca e valorizzi il lavoro di infermieri e professionisti sanitari.
Così la Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermiere/i – dichiara il proprio sostegno e adesione allo sciopero nazionale e alla manifestazione programmata per il 20 novembre 2024, organizzati dai sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up.
In qualità di organizzazione professionale infermieristica, ribadiamo il nostro impegno a sostenere tutte le differenziate iniziative, manifestazioni e mobilitazioni volte a difendere il Servizio Sanitario Nazionale e la professione infermieristica, nella convinzione che solo un’azione su più fronti e allo stesso tempo corale e unitaria possa garantire risultati concreti.
Come organizzazione professionale, ci impegniamo proattivamente a mobilitare le infermiere e gli infermieri per promuovere soluzioni efficaci alle sfide del Servizio Sanitario Nazionale, lavorando insieme per migliorare la qualità assistenziale e il benessere dei pazienti e degli operatori sanitari. In particolare, si ritiene evidenziare i seguenti punti:
Finanziamenti insufficienti: I fondi attualmente stanziati per la sanità pubblica nel 2025 risultano molto meno di quanto promesso e necessario per le esigenze dei cittadini, mettendo a rischio la qualità e la tenuta dell’assistenza.
Aumenti salariali irrisori: Gli aumenti previsti per gli infermieri (7 euro di indennità nel 2025 e 80 euro nel 2026) sono offensivi e aumentano il divario con gli stipendi europei. Appare necessario incrementare adeguatamente i salari e a livelli crescenti le indennità di specificità infermieristica e prevedere modalità di contrattazione differenziate.
Carenza di personale: Prevedere investimenti adeguati per il reclutamento di personale (mancano oltre 100.000 infermieri), rimuovere i vincoli sistemici per garantire adeguati livelli assunzionali e le barriere che ostacolano la piena mobilità interregionale e tra comparti, conconseguente esodo di professionisti dai servizi sanitari.
Condizioni di lavoro critiche: Prevedere adeguate risorse per mantenere in servizio il personale ed operare per ambienti di lavoro positivi, garantendo organici adeguati e ben formati. Prevedere specifiche incentivazioni per il benessere del personale infermieristico e operare per il miglior inserimento della professione infermieristica tra lavori usuranti con i relativi benefici.
Salvaguardia del SSN: Aumentare gli investimenti, migliorare le politiche di gestione pubblico-privato e revisionare le modalità di regionalizzazione e di erogazione dell’assistenza sanitaria primaria, anche per evitare un ulteriore aumento delle spese a carico dei cittadini (out-of pocket) e la conseguente
diminuzione degli standard di qualità e sicurezza dell’assistenza, con liste di attesa infinite e continue aggressioni al personale.
Abolizione del vincolo di esclusività: Prevedere l’abolizione completa e strutturale, con riduzione degli oneri fiscali, del vincolo di esclusività e delle relative incompatibilità per gli infermieri di tutti i comparti, semplificando il quadro regolamentare, allineandolo a quello per la dirigenza medica, al fine di garantire maggiore flessibilità e autonomia operativa.
Sospensione provvedimento Assistente Infermiere: Sospendere l’introduzione della figura dell’assistente infermiere che rischia di dequalificare ulteriormente la professione e di compromettere la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti. Consolidare il ruolo delle figure di supporto, razionalizzando, in forma omogenea, le opportunità di formazione e pratica professionale.
Mancata valorizzazione delle competenze: Le competenze specialistiche degli infermieri, il livello di pratica avanzata e la capacità di prescrizione farmacologica, non sono riconosciute e valorizzate all’interno del sistema sanitario italiano. Questa carenza limita lo sviluppo del potenziale professionale degli infermieri e l’accesso alle cure dei cittadini, ostacolando l’implementazione di nuovi modelli assistenziali.
Revisione della formazione: Ridare centralità alla formazione del Corsi di laurea in infermieristica, in linea con la Direttiva 55/EU/2013 e rivedere le regole per l’accesso ai corsi per garantire la massima partecipazione di studenti, incentivando la frequenza con l’abolizione delle tasse universitarie e con borse di studio e percorsi finanziati per l’inserimento lavorativo e per la formazione post-base.
Evitare ulteriori misure temporanee ed emergenziali, prevedendo una pianificazione strategica pluriennale del personale e del fabbisogno formativo ai diversi livelli (formazione generalista, specialistica, avanzata) per indirizzare il sistema all’autosufficienza infermieristica in ambito nazionale.
Infermieri a livello strategico e attualizzazione normativa. Assicurare la presenza di infermieri in funzioni dirigenziali strategiche del settore sanitario, per il migliore contributo alle decisioni tecniche e di policy anche attraverso un migliore utilizzo della digitalizzazione e dei dati sanitari con l’utilizzo della terminologia infermieristica (ICNP) finanziata e riconosciuta in ambito EU/WHO, essenziale per supportare decisioni cliniche,economiche e organizzative più efficaci. La necessità di un testo unico (Nursing Act) e di un riallineamento volto all’attualizzazione normativa è cruciale per garantire che gli infermieri ai diversi livelli possano operare in un contesto giuridico chiaro e aggiornato.
Gestione etica del reclutamento internazionale: Il reclutamento di infermieri dall’estero deve essere trasparente e sostenibile e con adeguate garanzie sui percorsi formativi, abbandonando con immediatezza le misure post-pandemiche che consentono l’esercizio temporaneo delle professioni sanitarie in deroga alle verifiche previste dalla regolamentazione professionale.Per dare maggiore forza alle richieste degli infermieri e coinvolgere i cittadini, la CNAI ha creato una petizione online (www.change.org/assistenteinfermiere), e agisce in linea con quanto previsto nella Dichiarazione di Bucarest sul futuro dell’assistenza infermieristica del Consiglio Internazionale degli Infermieri (ICN).
Invitiamo tutte le infermiere e gli infermieri, i professionisti sanitari e i cittadini a firmare la petizione per sostenere le nostre richieste e difendere il diritto alla salute.
La CNAI invita tutte le Organizzazioni, Associazioni, Società infermieristiche e tutte le Infermiere e gli Infermieri a partecipare attivamente alla manifestazione del 20 novembre 2024, per difendere non solo i diritti dei professionisti sanitari, ma soprattutto il diritto alla salute dei cittadini e la sopravvivenza di un SSN pubblico, universalistico e di qualità.
È tempo di azioni concrete, non di promesse disattese.
Walter De Caro
Presidente Nazionale CNAI
Executive Board Member EFNNMA